Il Tempio di Era o di Nettuno, risalente al V secolo, è considerato uno degli esempi più completo dell’architettura dorica templare in Italia e in Grecia. Un tempio, questo, che ha combattuto per anni tra bellezza e spazzatura. Dopo nove anni sono stati finalmente presi provvedimenti a riguardo per restituire la luce ad una delle principali mete turistiche campane.
Pertanto, per i prossimi due mesi si svolgeranno i lavori di pulizia e manutenzione capeggiati da un piccolo gruppo di restauratori per cancellare ogni traccia di erbe ed arbusti.
I lavori prevedono un programma di manutenzione periodica, elaborato dopo il grande restauro degli anni ’90 ma fermo dal 2009 per mancanza di fondi.
Il direttore del direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel, ha dichiarato: “Un’ulteriore conferma dell’impressione che il tempio, oltre a un capolavoro dell’architettura greca d’età classica, è anche un grande biotopo, dove crescono piante e dove vivono animali quali uccelli, api, lucertole, formiche e via dicendo… ora questo aspetto romantico dell’edifico va contrastato fino a un certo punto per motivi di conservazione, anche se forse spiacerà a quelli che preferiscono vedere il tempio coperto da vegetazione come si lo vede nelle tavole di Piranesi, geniale interprete dei monumenti dorici nel Settecento”.
“Ma la cosa che ci rende ancora più ottimisti è che per il prossimo intervento, che riguarderà il tempio di Athena, abbiamo potuto mobilitare un gruppo di sostenitori locali, il caseificio Barlotti e il Savoy Beach Hotel, che finanziano il restauro del monumento”, aggiunge il Direttore.
L’ intervento, per un importo a base d’asta di 163mila Euro, è coordinato dall’architetto Rosalba De Feo della Soprintendenza di Pompei.
Per contribuire alla valorizzazione del Parco stesso, inoltre, è stata organizzata una rassegna che dal 13 luglio al 24 agosto ospiterà concerti di musica classica, jazz e contemporanea.
“Hiraia” prevede un calendario di appuntamenti molto vasto, che vedrà sul palco l’interpretazione di Peppe Barra o l’intreccio vocale di quattro soprani eclettici accompagnati da archi e pianoforte.
La rassegna è stata realizzata in collaborazione con il comune di Capaccio Paestum e con il contributo della Regione Campania, MiBACT (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali) e Scabec (Società Campana Beni Culturali).
Un esempio di collaborazione, questa, che vuole opporsi alla decadenza storica di un luogo e che combatte contro il cosiddetto “biodegrado” promuovendo l’arte in tutte le sue forme.