Il racket delle collaborazioni artistiche, cosi si può definire la triste vicenda che ha visto protagonista, suo malgrado, il rapper campano Clemente Maccaro, in arte Clementino. Tre le persone arrestate dagli agenti della Polizia di Stato, ritenute responsabili di tentata estorsione ai danni dell’artista. Una storia di minacce, rivolte al rapper Maccaro, al suo staff e a persone della sua famiglia, con l’intento di costringerlo ad avviare una collaborazione artistica con il cantante neomelodico Vincenzo Carbone, in arte Enzo Di Palma, originario di Palma Campania, che figura tra i tre arrestati. Clementino però non ha acconsentito a piegarsi ai soprusi. Tra gli episodi incriminati, la minaccia di sequestro, rivolta a Maccaro, e un incidente automobilistico, nel quale Clementino, in viaggio con il suo staff, sarebbe stato speronato. Oltre al ventenne Carbone arrestati il il fratello 26enne Luigi e il padre Massimo di 53 anni. Le indagini, coordinate dalla Procura di Nola, e svolte dalla Squadra Mobile di Napoli, hanno scoperto anche minacce rivolte verso il padre e lo zio di Clementino, collaboratore all’interno della sua squadra. Tra gli episodi, anche il parziale incendio dell’autovettura del rapper.