TORRE DEL GRECO – A incastrare Ciro Borriello, il sindaco di Torre del Greco arrestato nell’ambito di un’inchiesta su presunti fondi neri elargiti in cambio di favori nel settore della nettezza urbana, ci sono alcune intercettazioni in cui uno dei due fratelli Balsamo, nelle quali si parla di presunte dazioni di addirittura 20mila euro al mese.
Ma Borriello non è nuovo a grane giudiziarie. Il primo cittadino infatti è stato già condannato in Appello a un anno di reclusione per soppressione di atti veri nell’ambito dell’inchiesta legata agli abusi edilizi nella quarta città della Campania. La vicenda risale al primo mandato da sindaco di Borriello, quando il primo cittadino fu raggiunto da un’ordinanza di divieto di dimora per avere – secondo le risultanze investigative – fatto ”sparire” un verbale elevato ai danni di un commerciante che aveva installato una vetrina abusiva. A carico di Borriello anche una condanna in primo grado a 3 anni e 3 mesi per questioni legate alla sua professione di medico: avrebbe spacciato un’operazione di chirurgia plastica per un intervento di ernia per ottenere rimborsi non dovuti dall’Asl. Beneficiario dell’intervento, l’ex presidente del Consiglio comunale di Torre del Greco e sponsor politico di Borriello, Luigi Russo, a sua volta condannato a 2 anni e mezzo. E ieri pomeriggio il prefetto di Napoli, Carmela Pagano, “con provvedimento odierno ha dichiarato l’intervenuta sospensione di diritto, ai sensi del’art.11 del d. lvo 235/2012, del Sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, tratto in arresto oggi, in esecuzione di ordinanza cautelare emessa dal GIP del tribunale di Torre Annunziata. In seguito alla sospensione le funzioni di sindaco vengono assunte dal Vice Sindaco”.