Una protezione per tutti coloro che lavorano in mare, territorio amico ma che può divenire ostile. A Massa Lubrense, nella splendida insenatura di Marina della Lobra, si è svolta la tradizionale celebrazione della Madonnina del Vervece, il santuario subacqueo nell’aria protetta di Punta Campanella, istituito trent’anni fa dopo il record del mondo di immersione subacquea di Enzo Maiorca. Un occasione di preghiera, festa e memoria per la Penisola Sorrentina, soprattutto per i familiari dei sub che hanno perso la vita in mare e a cui lo scoglio è dedicato. Dopo la liturgia della Parola in cima all’isolotto, è avvenuta la classica calata per la deposizione della corona di alloro nella statua in profondità, capitanata dal maresciallo Paolo Cozzolino, alla veneranda età di 83 anni, che nella sua carriera ha posto tutte le statue dei santuari subacquei italiani, il Cristo degli Abissi in Liguria e le due Marie di Ercolano e Massa Lubrense. La preghiera è stata celebrata da mons. Francesco Alfano, arcivescovo di Sorrento-Castellammare, che ha parlato dell’importanza di questo segno per un territorio che coniuga in sé le due vocazioni marittime, quella turistica e quella operaia.
Int. Alfano