Mattinata di scioperi e proteste a Roma per i lavoratori della Whirlpool. Una delegazione guidata dai segretari generali di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, Francesca Re David, Marco Bentivogli e Rocco Palombella, è stata ricevuta dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, che ha annunciato un nuovo incontro con l’azienda a Palazzo Chigi mercoledì 9 ottobre.
Quello di oggi è il secondo sciopero di otto ore nell’arco di due settimane (i lavoratori hanno già incrociato le braccia il 25 settembre in tutti gli stabilimenti Whirlpool in Italia). Circa 500 i lavoratori in arrivo da Napoli e Caserta arrivati nella capitale con 10 pullman e almeno altri 500 dagli altri stabilimenti del gruppo, riferiscono i sindacati.
Ad aprire il corteo uno striscione con la scritta “Napoli non molla”. Gli operai contestano la decisione dell’azienda che intende cedere lo stabilimento di Napoli che occupa 410 persone e nel quale si producono lavatrici. La società che dovrebbe acquisire il ramo d’azienda è la Prs (Passive Refrigerations Solutions) con sede a Lugano.
I sindacati contestano quello che definiscono un atto che viola l’accordo dell’ottobre del 2018 e per questo chiedono di interrompere e eliminare la procedura.
In piazza anche il leader della Cgil, Maurizio Landini, che ha fatto sapere di non essere disponibile a gestire chiusure di stabilimenti e licenziamenti.
La vertenza che durante il precedente Governo è stata gestita dal ministro del Lavoro, Di Maio, oggi è sul tavolo di Patuanelli che ha, come già anticipato, convocato le parti a Roma per il 9 ottobre prossimo.