IMMAGINI DI ANTONIO COSCIONE
Parlare di giornalisti minacciati e di precariato, di periferie da illuminare e di cronisti di frontiera. E’ stato questo l’obiettivo della manifestazione nazionale #VoceAiGiornalisti, organizzata a Napoli dalla Federazione Nazionale della Stampa. Decine di cronisti, insieme ai vertici nazionali e locali del sindacato e degli organismi di categoria, si sono riuniti in un luogo simbolo, la biblioteca “Annalisa Durante” a Forcella, per raccontare una condizione complicata e per avanzare proposte per il futuro della professione.
E’ il secondo incontro nazionale indetto dalla Federazione nazionale della Stampa italiana (Fnsi), dopo quello di Milano del 30 maggio scorso su lavoro e contratto. Un evento anche per ricordare la necessità e il dovere, per chi fa informazione, di illuminare le periferie. A Forcella, con Articolo 21, c’erano anche le associazioni impegnate nel rilancio del rione, come i Teatrini, e il Gridas, l’associazione di Scampia fondata da Felice Pignataro, faro di speranza in un quartiere difficile, che adesso rischia di essere sfrattata dalla sede storica.
L’evento di Napoli, organizzato in collaborazione con il Sindacato unitario giornalisti della Campania, ha avuto lo scopo di rilanciare temi essenziali che riguardano la professione: dall’eliminazione del carcere per i giornalisti alle querele temerarie, dal lavoro precario alla sicurezza dei cronisti e alla necessità di rendere sempre più reali le garanzie richiamate nell’articolo 21 della Costituzione.
«Tutti temi che ci auguriamo tornino nell’agenda parlamentare – affermano gli organizzatori –, temi che i precedenti governi hanno evitato di affrontare, nonostante le dichiarazioni di intenti. La politica ha dimostrato di non volere affrontare tutte quelle criticità che in Italia finiscono per limitare la libertà di stampa, come dimostrano le classifiche internazionali sullo stato di salute del giornalismo nel mondo».
Al dibattito erano presenti, tra gli altri, il presidente e il segretario della Fnsi, Beppe Giulietti e Raffaele Lorusso, il presidente e segretario del Sugc, Armando Borriello e Claudio Silvestri, i presidenti nazionale e locale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna e Ottavio Lucarelli, numerosi giornalisti che vivono sotto scorta.