Alberghi pieni e 35mila mila persone in piazza per la tradizionale ballata dei gigli di Nola. Una festività che coniuga storia e leggenda racchiudendo l’essenza di una tradizione secolare cominciata nel 431 dopo Cristo, quando gli abitanti di Nola regalarono gigli al vescovo Paolino, di ritorno dalla prigionia dopo aver riscattato il figlio di una vedova del posto. Fiori rappresentati da 8 alti obelischi di legno e cartapesta, costruiti pezzo dopo pezzo nelle botteghe artigiane di Nola e che danno vita a veri e propri capolavori di arte e creatività. Scongiurato anche l’allarme terrorismo della vigilia al punto che la festa può essere considerata un modello di organizzazione per i grandi aventi. Soddisfatto per l’esito dell’edizione di quest’anno il sindaco Geremia Biancardi
(Intervista nel file allegato)
Sul balcone di piazza Duomo anche il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, arrivato da Roma per assistere per la prima volta all’evento in piazza Duomo
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Lo spettacolo dei gigli si è concluso come vuole il rito con la benedizione del vescovo Francesco Marino. Anche per lui, arrivato da Avellino, si è trattato della prima volta alla ballata dei gigli
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Presente anche il parlamentare Paolo Russo
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