ROMA – “Se l’Italia deve diventare una nuova Las Vegas senza alcun tipo di controllo: chiunque puó entrare, continuare a degenerare se stesso. Ne’ mi sembra che le istituzioni siano presenti sul problema della ludopatia. Che cosa fanno le istituzioni per contrastare la ludopatia? Come é possibile che lo Stato non si occupi di una cosa cosí grande?”. E’ la denuncia di Pippo Franco, da tempo impegnato in una battaglia contro il gioco d’azzardo, nel corso della tavola rotonda organizzata a Roma dall’Associazione dei gestori e dei costruttori di apparecchi di intrattenimento (Agcai), presieduta da Benedetto Palese.
“La veritá – ha detto Pippo Franco – é che l’uomo é diventato un numero, un codice fiscale, un codice a barre. E la ludopatia è sempre piú pericolosa: è una realtá insidiosa, subdola. Purtroppo questo fenomeno coinvolge qualunque ordine sociale. Anche nel nostro ambiente sono moltissime le storie di gente famosa devastata dalla ludopatia. Si perde il senso della realtá, ci si gioca sempre tutto. Si diventa ludopatici senza nemmeno accorgersene. L’uomo che é diventato un numero e lo Stato che alimenta una sorta di malattia sono due cose che mi fanno davvero spavento. Quando si sente parlare di macchine devastanti che alimentano questa situazione allora è preoccupante”, ha concluso.
“Ciò che sta per accadere è francamente incomprensibile e inaccettabile – denuncia il leader di Agcai, Benedetto Palese -. Si consentirà infatti l’apertura di veri e propri casinò urbani, ovunque ci sia una sala riservata al gioco, senza tener conto della distanza da scuole, strutture sportive, parrocchie e ospedali”.
“Inoltre, dopo la riduzione di 120mila slot, le rimanenti 150mila slot Awp da bar (gli apparecchi da intrattenimento) saranno installate nelle migliaia di nuove sale certificate di tipo A che dovrebbero nascere, in deroga alle distanze ed agli orari imposti di recente dai Comuni. E così il giocatore sarà costretto ad accedere nelle sale dove troverà anche le più pericolose Videolottery, con perdite orarie illimitate”.
Nicola Cirací, parlamentare dei Conservatori e Riformisti, ha sottolineato come “questo governo dica di voler combattere la ludopatia ma in realtá fa esattamente l’opposto. Sono completamente contrario sia alle nuove sale-slot dove i giocatori si alienano, che alla diffusione delle pericolosissime videolottery. Non si puó danneggiare una filiera per dare una mano ad un oligopolio di societá estere. Il governo Renzi si sta incamminando su un percorso sbagliato”.
“Il tema ludopatia é un argomento delicato su cui lavorare con grande impegno”, ha osservato Giorgio Santini (Pd). “Il tema del gioco va regolato e il nemico principale é quello del gioco irregolare, clandestino e sommerso. Una regolazione seria del gioco permette di non sfociare nella ludopatia e contrasta il gioco illegale. Rimane il problema di come regolare bene il gioco senza creare problemi. L’impegno della politica – ha aggiunto Santini – deve essere quello di trovare una sintesi, che regoli il gioco dentro standards di luoghi fisici e mezzi che escludano la possibilitá che sconfini rapidamente nella ludopatia”.
“Bisogna dare una razionalità normativa al sistema – ha evidenziato Massimo Corsaro (Cor) – che dia evidenza e coscienza di chi accede al gioco e che costituisca dei fondi da poter utilizzare per temi di solidarietà, controllo e diffusione della coscienza collettiva del modo di giocare, ma non si può dimenticare che questo è un settore fortemente produttivo. Il tema dell’accesso fisico sarà sempre più traslato alla portabilità on line”.
All’incontro erano presenti anche i parlamentari del Pd Gianpiero Dalla Zuanna, Daniela Sbrollini e Gessica Rostellato, Giovanni Paglia (Sel), insieme al vicepresidente del sindacato totoricevitori sportivi Giuseppe Bagnato e ai vicepresidenti della Sapar Domenico Distante e Paolo Dalla Pria.