Avvocati in sciopero della fame contro la “casta forense”

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Da due giorni stanno presidiando anche di notte l’ingresso del palazzo di giustizia di Napoli e hanno cominciato un sciopero della fame per protesta contro le strutture della loro categoria. Non sono disoccupati organizzati né operai che hanno perso il posto di lavoro. Sono avvocati che cercano di invertire la rotta di una professione che non solo a Napoli ha vissuto un’epoca d’oro ma che ora è in declino. Basti pensare che nell’ultimo anno sono stati 700 gli avvocati napoletani che hanno cancellato la loro iscrizione all’albo della professione perchè non in grado più di versare le quote necessarie per l’iscrizione alla Cassa forense. C’è una casta nella professione, denunciano gli avvocati, che si ingrassa con indennità e privilegi derivanti da incarichi troppo retribuiti negli organismi di rappresentanza della categoria mentre tanti giovani avvocati lasciano la professione perchè non più in grado di supportare le spese. Insieme al digiuno, gli animatori della protesta hanno organizzato anche una petizione per intervenire sul ribasso delle quote d’iscrizione della cassa forense che ha raccolto per ora 20mile firme in tutta italia (intervista Ciro Sasso, avvocato)