I carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione a due ordinanze applicative di misure cautelari personali, emesse dal g.i.p. presso il tribunale per i minorenni di Napoli e dal g.i.p. del tribunale di Nola, in accoglimento delle richieste avanzate rispettivamente dalla Procura per i minorenni di Napoli e dalla Procura presso il tribunale di Nola in coordinamento tra loro.
All’esito dell’esecuzione i due indagati maggiorenni sono stati collocati agli arresti domiciliari, i sette indagati minorenni in comunità.
I reati ipotizzati sono il concorso in lesioni gravi, minaccia grave e danneggiamento, aggravati dall’aver agito in più persone e con l’uso di caschi e cinture per colpire la vittima.
L’attività coordinata dalle procure, delegata ai carabinieri di Brusciano, ha consentito di ricostruire la dinamica della violenta aggressione posta in essere lo scorso mese di luglio da un gruppo di giovanissimi -tutti residenti nel rione di edilizia popolare “ex legge 219” di Brusciano- e di individuare sia i partecipi sia i loro ruoli nell’ambito del ferimento particolarmente violento. Nella circostanza la vittima, accerchiata dal “branco” e più volte colpita non solo con calci e pugni ma anche utilizzando caschi e cinture, era riuscita a sottrarsi alla brutalità dei colpi solo grazie all’intervento di una persona estranea che, avendo notato quello che stava accadendo, aveva deciso di intervenire per porre fine al pestaggio.
Determinante per le indagini l’acquisizione dei messaggi contenuti in un gruppo WhatsApp in cui i partecipanti hanno più volte commentato ed esaltato le proprie azioni delinquenziali compresa la grave aggressione.
Ad alcuni minorenni sono stati contestati altri reati connotati da violenza, quali furto, molestie, minacce gravi e la partecipazione ad una rissa, scatenatasi il 25.8.19 durante la festa dei gigli di Brusciano.