Carceri, la Relazione annuale sullo stato detentivo in Campania

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Il Garante dei Detenuti Samuele Ciambriello ha presentato la Relazione Annuale sullo stato detentivo in Campania. Nel corso del 2019 sono stati effettuati complessivamente 1.431 colloqui, in tutti gli Istituti Penitenziari presenti sul territorio regionale, nel medesimo arco temporale l’Ufficio del Garante ha ricevuto 1.131 istanze di reclamo dai 18 istituti penitenziari presenti in regione. I casi affrontati, pur nella loro eterogeneità, hanno riguardato prevalentemente questioni sanitarie, rapporti con l’area educativa interna, richieste di trasferimento in strutture più vicine per ragioni di famiglia o di studio, informazione rispetto al proprio status legale, contatti con gli uffici di Sorveglianza, infine per quanto limitate, non mancano denunce di abusi e maltrattamenti.
Il numero totale di ristretti presenti nel 2019 registra attualmente un +17% rispetto alla capienza regolamentare. Seppur sono stati effettuati alcuni lavori di ristrutturazione le strutture detentive appaiono ancora inadeguate ad una vita dignitosa. Si registra che circa il 22% delle strutture non presenta docce in camera e il 37% degli istituti non prevede servizi igienici essenziali nella stanze. La carenza di personale colpisce i diversi settori professionali coinvolti nell’esecuzione penale. Sulla base dei dati raccolti risultano effettivamente in servizio 3.902 agenti di polizia penitenziaria, 95 educatori e 44 psicologi; i dati complessivi fanno riferimento ai 18 istituti penitenziari della Campania, compresi i due IPM e il Carcere Militare. In Campania il rapporto fra detenuti ed agenti è del 51,37% vale a dire circa 1 agente per ogni 2 detenuti; diversa è la proporzione per il personale dell’area educativa: circa l’1,25%, un educatore ogni 100 detenuti.