Coronavirus, il treno partito nella notte da Milano carico di persone in fuga

0
445

E’ impossibile calcolare quante persone siano letteralmente scappate dalla Lombardia per rientrare al Sud dopo la fuga di notizie relativa al decreto che sanciva la “chiusura” della regione. Un provvedimento, che a ben vendere, non blocca treni, aerei o altre possibilità di trasferimento, ma impone di motivare l’esigenza di trasferimento e la quarantena per tutti coloro i quali escono dalla zona rossa.

A Napoli è stata una domenica di attesa alla stazione centrale di piazza Garibaldi per familiari e amici di persone che avevano acquistato un biglietto per il treno partito nella notte da Milano. L’arrivo è stato posticipato perché il convoglio è stato fermato nella stazione di Sessa Aurunca e la Polizia Ferroviaria ha identificato tutti i presenti a bordo. Un provvedimento cautelativo imposto dall’ipotesi di reato identificata nel documento del governo per chi si allontana dalla zona rossa e non si mette in quarantena.

Eppure, come detto all’inizio, è impossibile quantizzare quanti abbiano percorso a ritroso la strada che li aveva portati al Nord Italia. Oltre al treno e agli aerei, in molti hanno approfittato dei bus ma anche di passaggi, senza contare quelli che si sono messi in auto ed hanno attraversato la penisola.

Ciò che si teme è che il trasferimento di persone provenienti da zone ritenute ad alto rischio possa provocare un aumento dei contagi nelle regioni del meridione, fino a questo momento meno coinvolte. In serata il presidente De Luca ha emanato un provvedimento in cui impone i controlli alle stazioni e l’auto quarantena per chi è rientrato dalla Lombardia.