Coronavirus, la crisi del mondo dello spettacolo

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Sono forse la categoria sociale ed economica a vivere più di tutti un totale senso di incertezza verso il futuro. Sono i lavoratori dello spettacolo, gli artisti, le maestranze.
Secondo i dati raccolti da Enpals, in questo momento ci sono tra le 300.000 e le 380.000 persone legate al mondo dello spettacolo e della cultura che in Italia non stanno lavorando.
Nel 2018 il rapporto stilato dalla Siae parlava di 7.794.399 presenze nel settore, di cui 82.641 erano organizzatori di eventi.
Sempre secondo i dati Siae, le «attività di ballo e concertini» – le attività prevalenti svolte da live club e festival – sono il primo settore in assoluto come presenze e spesa del pubblico. Subito dietro al mondo del cinema, superano per indotto economico quello dello sport. Un datp che diventa preoccupante se si pensa che la percentuale dei lavoratori in inattività nel settore degli eventi dal vivo oscilla tra il 76 e l’80%. Per non parlare del mondo del teatro che oltre a attori e registi conta anche maestranze, autori e proprietari dei teatri. Ai nostri microfoni l’allarme di alcuni artisti e registi.