è anche la Regione Campania tra le dieci con un rischio definito “alto” per la tenuta delle intensive: si tratta dell’Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta. Secondo il Monitoraggio del ministero della Salute e Iss hanno una probabilità di superare la soglia del 30% delle terapie intensive occupate da pazienti Covid nel prossimo mese, da alta a massima.
Ma tra i numeri che definiscono le difficoltà della Campania, ce ne sono molti da leggere con molta attenzione. Nelle ultime settimane è salito esponenzialmente il numero dei tamponi processati, fino al record di giovedì dove si sono contati 13780 tamponi, di cui 1127 positivi. Eppure il 98% delle persone risultate portatrici del virus è asintomatico. Ci sono state, cioè, solo 72 soggetti che presentavano sintomi.
In Campania, secondo l’ultimo bollettino, il totale dei positivi dall’inizio dell’anno è di 21.772 casi su un totale di 723.005 tamponi. Boom anche di persone guarite, ovvero 317. Ma il differenziale con i tamponi positivi che de Luca aveva indicato in massimo 800, è saltato. La percentuale dei positivi sui tamponi processati è stata dell’8,1% con una crescita di un punto percentuale rispetto al giorno precedente. E l’Asl Napoli 1 ha cambiato le regole per i tamponi: da oggi al frullone potranno sottoporsi all’esame soltanto le persone con un certificato medico di richiesta rilasciato dal medico.
Spazio ai privati, dunque, ai quali le persone si rivolgeranno con sempre maggiore frequenza.