mercoledì, Maggio 14, 2025
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Due giovani uccisi come boss, i retroscena dell’omicidio Durante

Due giovani uccisi come boss, i retroscena dell'omicidio Durante. La morte del 20enne è legata all'uccisione del 15enne Emanuele Tufano

Emerge uno spaccato inquietante dall’operazione che ha portato all’arresto di 16 persone, di cui sei di minore età, per l’omicidio del 20enne Emanuele Durante. Tra gli arrestati figurano presunti mandanti e autori dell’agguato, avvenuto il 15 marzo scorso in via Santa Teresa degli scalzi. Un omicidio che nasce nell’ambito delle frizioni, tra il clan Sequino della Sanità e Mazzarella della zona Mercato, che portarono all’omicidio di un altro giovane napoletano: Emanuele Tufano, 15 enne colpito a morte durante un conflitto a fuoco tra bande armate di giovani avvenuta nei pressi di corso Umberto, il 24 ottobre scorso. Cinque le pistole che spararono. Emanuele Tufano fu colpito da fuoco amico. Il minore era nipote di un boss del clan Sequino e la risposta è stata la morte di Durante, che aveva partecipato alla sparatoria del 24 ottobre. A tracciare i contorni dei due fatti di sangue, che mostrano una Napoli in balia di bande di minorenni armati, il procuratore, Nicola Gratteri, la procuratrice minorile, Patrizia Imperato, il pm Sergio Amato e il questore di Napoli, Maurizio Agricola durante un incontro con la stampa. Tra le ipotesi degli inquirenti, che tra gli arrestati. appartenenti a entrambi i clan, ci possa essere anche chi ha sparato il colpo che ha stroncato la vita del 15enne Tufano

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