Egidio (Ugl): “Migliaia di posti di lavoro a rischio nello spettacolo”

Appello per far ripartire le produzioni del centro Rai di Napoli, fiore all'occhiello dell'industria culturale del nostro Paese

0
667

“E’ risaputo che la Campania con le sue tante bellezze è un set a cielo aperto, basta ricordare tutti i ciak battuti in questo territorio per capirne l’importanza, motivo di orgoglio per tutti noi”. Lo afferma Nicola Egidio segretario regionale Campania Ugl Fnc informazione. intervenendo sulla drammatica situazione che sa attraversando il comparto.
“Purtroppo questa pandemia – aggiunge Egidio – ha messo in ginocchio la meravigliosa macchina dello spettacolo: film, sceneggiati, fiction, spot, teatro, musica e chi più ne ha più ne metta sono fermi, a rischio migliaia di posti di lavoro, fermo anche l’indotto che è parte integrante della filiera. I vari flash mob di questi ultimi giorni fanno da eco a questa situazione che non vede a breve una soluzione. Le varie strutture coinvolte, tra esse il centro di produzione Rai di Napoli, capofila e fiore all’occhiello per tutto il territorio campano e di tutto il Sud Italia, sono ferme da mesi, nonostante i vari sforzi da parte di tutti i diretti interessati, si fa fatica a ripartire e qualora si riesca sarà tutto in formato ridotto”. Egidio si sofferma su un posto al sole, soap realizzata presso la struttura Rai di Napoli, ancora in stand by: “Si spera in una prossima ripartenza, è una produzione importante che da oltre vent’anni ha riacceso i riflettori sugli studi partenopei, ma con essa anche tante altre produzioni importanti realizzate in quel di Fuorigrotta, garantendo continuità, vitalità e centralità all’insediamento produttivo, unico per la sua storia”.
“Urge, intervenire tempestivamente – conclude Egidio, per evitare danni irreversibili. Certo, la soluzione non è facile ma c’è bisogno dello sforzo di tutti, politica, sindacato e maestranze tutte, per far ripartire, con le dovute cautele, questa meravigliosa industria, che, ferma, aggrava ancora ulteriormente la costante crisi occupazionale campana, oltre alla mente e il cuore degli italiani”.