Il “Ciclope di Euripide” secondo i detenuti del carcere di Secondigliano

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Fa effetto sentir recitare in dialetto napoletano il Ciclope di Euripide, ma ancora di più se sul palco gli attori sono detenuti. Teatro speciale, il carcere di Secondigliano dove undici reclusi si sono esibiti davanti ai propri familiari partecipando al progetto ideato dall’associazione La mansarda, presieduta da Samuele Ciambriello,

La storia, in versione satirica, è quella conosciuta dell’incontro tra Ulisse e i Satiri prigionieri nella grotta di Polifemo, che si conclude con l’uccisione del ciclope. Lo spettacolo si è chiuso con la versione comico napoletana dell’Otello di Shakespear. Sei i volontari che nei sei mesi di prove hanno collaborato con i detenuti