sabato, Maggio 4, 2024
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Il Napoli è tornato nella sua dimensione, Mazzarri non può fare miracoli

Sconfitta con l'Inter e polemiche: il club in protesta contro l'arbitro Massa per alcune decisioni molto dubbie

Quando nei primi giorni del ritiro di Dimaro il signor Garcia ha chiesto ai giocatori di allenarsi scalzi, subito dopo aver strappato dal braccio di Di Lorenzo la fascia di Capitano, qualcuno avrebbe dovuto capire rapidamente incontro a quale disastro si sarebbe andati. E invece si è ballati sul precipizio fino al 14 di novembre, per poi affidare i cocci di una squadra a Mazzarri che ora deve provare a compiere un miracolo. La voglia del tecnico toscano di ributtarsi a capofitto in una sfida che aveva già vissuto 10 anni fa, non basta. Il Napoli di oggi non basta, la condizione fisica della squadra non è accettabile. La sconfitta con l’Inter ha solo dimostrato che, quest’anno, lo Scudetto è affare di altri. Se lo giocheranno gli uomini di Inzaghi contro la truppa di Allegri, perché anche Pioli potrà solo guardare.

I SOSTITUTI NON SONO ALL’ALTEZZA

Il patrimonio tecnico che l’allenatore toscano deve guidare è inferiore a quello dello scorso anno. Non sono nemmeno sovrapponibili le sostituzioni di Kim con Natan, Lozano con Lindstrom, forse l’unica a parità di condizioni è Cajuste per Ndombele. Ma ciò che è evidente è l’incapacità della squadra di alzare i ritmi, di giocare un calcio ad alta intensità, come aveva abituato a fare l’anno scorso. La dimensione del Napoli attuale è addirittura difficile da inserire in quella della Champions, dove deve conquistare il passaggio del turno per poi affrontare l’ignoto. Sarà dura, una stagione resa ancora più complicata da quello che sembra un vero e proprio regolamento di conti tra De Laurentiis e il palazzo del calcio. La partita disastrosa dell’arbitro Massa ha aggiunto veleno a al clima già teso, al punto da provocare una reazione scomposta che ha condotto a un teatrino davvero ridicolo: l’allenatore che non va in sala stampa per timore di essere squalificato. Pare che il presidente del Napoli abbia telefonato in Figc, tuonando le sue ragioni (un fallo che ha condizionato l’azione del primo gol nerazzurro e un rigore non connesso a Osimhen). Un modo insensato e totalmente inutile di rapportarsi con il governo del calcio. Contro il quale il massimo dirigente del Napoli non perde occasione per scagliarsi.

LA GUERRA TRA DE LAURENTIIS E FIGC

E allora di cosa stupirsi, di cosa lagnarsi, se nessuno regala o, nel peggiore dei casi, se alcuni tolgono? La Juventus, a cui ha ripreso a sorridere il destino, ha affilato le armi e attende a Torino la truppa mazzarriana, in un match che con lo Scudetto sulle maglie ci si augurava di poter giocare con altre prospettive.

 

 

 

 

 

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