Avevano scaricato in mare quasi 11mila metri di reti da posta illegali. La Capitaneria di Porto, con la Nave Bruno Gregoretti di base a Napoli, è intervenuta nelle acque antistanti Maratea bloccando un peschereccio iscritto alla locale marina e verificando l’illecita condotta.
La tipologia di rete scoperta è vietata dalla normativa, in quanto strumento di pesca non selettivo che costituisce un vero e proprio muro galleggiante, determinando la cattura anche di specie protette come delfini e tartarughe, che rimangono spesso impigliati in tali attrezzi di pesca illegali. Le attrezzature non consentite sono state così sequestrate e trasbordate sulla nave militare, il cui personale ha poi proceduto a contestare gli illeciti e ad elevare sanzioni amministrative che possono raggiungere un importo massimo di 12mila euro. Nell’immediato, è stato inoltre avviato il procedimento per l’assegnazione dei punti, che comporta quale sanzione massima la sospensione del titolo professionale marittimo e della licenza di pesca, rispettivamente per il comandante e per l’armatore del peschereccio.
Le attività operative della Capitaneria si sono svolte nel basso Tirreno, congiuntamente a quelle sul contrasto all’utilizzo di strumenti da pesca irregolari. Durante tutto il periodo sono state ispezionate 48 unità per un totale di 218 controlli comprensivi di documenti, catture ed attrezzi nonché ispezioni alle catture di tonno rosso vivo trasferito sulle gabbie rimorchiate. Le attività ispettive hanno portato all’elevazione di sanzioni amministrative per un totale di 60.992,66 €, al sequestro di circa 30.000 mt di reti da posta (ai quali si aggiungono gli 11.000 sequestrati la scorsa notte) derivanti illegali e di 309 kg di pescato, proveniente da catture illegali.