Riprende tra le proteste dei disoccupati organizzati il consiglio comunale di Napoli. Oltre alla vecchia vertenza sul lavoro socialmente necessario, motivo principale della mobilitazione era la sospensione del reddito di cittadinanza per i senza lavoro destinatari di sentenze passate in giudicato.
Una misura prevista da un accordo tra Inps e ministero della Giustizia.
Un fulmine a ciel sereno per migliaia di famiglie di Napoli e provincia, ma a palazzo San Giacomo, seppur in pochi lo ammettono, è la campagna elettorale a tenere banco.
A inizio ottobre, il sindaco, Gaetano Manfredi, non avrà più come interlocutore il premier Draghi, che con il Patto per Napoli è venuto in soccorso di palazzo san giacomo e della sua disastrosa situazione finanziaria e l’asse Pd cinque stelle, che tanto aveva investito sulla sua candidatura a primo cittadino del capoluogo campano.
Difficile poter rivedere Manfredi seduto al tavolo con una pizza davanti insieme a Luigi di Maio e Giuseppe Conte.
Al netto dell’avvenuta surroga del vice sindaco e la riassegnazione di alcune deleghe, scelta conseguente al decesso di Mia Filippone, già a ottobre Gaetano Manfredi potrebbe essere costretto a rivedere gli equilibri politic della sua giunta con un primo rimpasto. Lui lo esclude, ma si sa che in politica il non detto