Sarebbe frutto di una guerra interna al pulviscolo dei clan che governano il quartiere di Miano l’omicidio, avvenuto la scorsa notte, di Alessandro Riso.
Il giovane è stato crivellato di proiettili ed morto poco dopo il suo arrivo in ospedale, a causa della gravità delle ferite. La camorra torna dunque a sparare e a fare percepire la propria ferocia. L’agguato è avvenuto in via Vittorio Veneto nei pressi di un negozio riconducibile alla famiglia Cifrone, alla quale Riso è stato più volte accostato e che attualmente è egemone nell’area.
I movimenti interni ai gruppi criminali, in questi ultimi anni, dopo l’arresto dei capiclan dei Lorusso, hanno provocato una guerra intestina. Luigi e Gaetano Cifrone, oggi, dopo la scissione dai Nappello e poi dal gruppo cosiddetto “Abbasc Miano”, governano i principali traffici illeciti.
Dunque Riso sarebbe vittima dell’ennesima guerra interna ai gruppi criminali. L’agguato sarebbe stato preceduto da una stesa, a conferma della protervia e della determinazione degli esponenti dei gruppi camorristi, di imporre il proprio predominio su parti del territorio.
Il racket delle estorsioni, il traffico di droga ma anche le infiltrazioni nelle realtà commerciali più importanti, sono gli interessi prevalenti. E spesso vengono governati a colpi di pistola mietendo vittime.