Omicidio a Varcaturo, è guerra di camorra: ucciso Luigi Mattera

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Ci sarebbe un tentativo di allargamento di confini criminali del clan Longobardi/Beneduce dietro l’omicidio costato la vita ieri sera a Luigi Mattera, ucciso mente guidava la sua auto a Varcaturo, nel giuglianese. La vettura, una Lancia Y, è risultata infatti intestata alla figlia del boss del clan puteolano mentre la vittima (incensurata), nei mesi scorsi, era stata controllata e trovata in compagnia di alcuni esponenti dei clan. Anche la sua voce era nota perché finita in numerose intercettazioni telefoniche disposte nell’ambito delle indagini relative proprio ai movimenti interni al sodalizio criminale egemone da anni nella zona flegrea.
L’omicidio è avvenuto ieri nel tardo pomeriggio. Mattera, secondo una ricostruzione dei carabinieri che conducono le indagini, sarebbe stato colpito mentre guidava la sua automobile. Il commando lo avrebbe affiancato esplodendogli contro numerosi colpi di pistola. L’uomo ha provato a fuggire con la sua automobile infilandosi in una stretta stradina, via Carrafiello scontrandosi frontalmente con un’altra vettura il cui conducente è rimasto fortunatamente illeso. Mattera è deceduto poco dopo. Nel 1988, nell stesso posto, venne trucidato Rosario Ferro, detto «capatosta», fratellastro del boss Beneduce. Quello fu solo il prologo di quanto avvenne un anno dopo nel circolo canottieri di Napoli, con la strage del Molosiglio. Per questo motivo gli investigatori sono convinti che l’omicidio sia solo un capitolo dell’eterna lotta per il controllo del territorio e possa significare uno scontro con il clan Mallardo, egemone le giuglianese.