Omicidio Ciro Esposito, la Cassazione conferma 16 anni per De Santis

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La Cassazione ha confermato la condanna a 16 anni di reclusione nei confronti dell’ultrà romanista Daniele De Santis, colpevole dell’omicidio di Ciro Esposito, il giovane napoletano ucciso a Roma poco prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina-Napoli del maggio 2014.

La Suprema Corte ha infatti respinto il ricorso di De Santis contro il verdetto di appello che gli aveva già ridotto la condanna da 26 a 16 anni di carcere.

“Volevo la verità, e l’ho avuta”. È il commento di Antonella Leardi, madre di Ciro. “Non mi interessa quanti anni si fa De Santis – ha aggiunto –  ma solo che siano state definite le sue responsabilità”.

La donna ieri è stata presente in Cassazione all’udienza davanti alla Prima sezione penale e dopo avere ascoltato le arringhe degli avvocati di parte civile, Angelo e Sergio Pisani, è uscita quanto ha preso la parola la difesa di De Santis.

Antonella Leardi ha fatto ritorno a Napoli, nel quartiere di Scampia dove ci sono gli altri due fratelli di Ciro. A comunicarle la decisione finale della Corte di Cassazione è stato proprio Angelo Pisani.

“Finalmente giustizia – ha dichiarato l’avvocato – Ora c’è la certezza che non ci saranno altri sconti di pena per chi ha compiuto un crimine ingiustificato che ha colpito non solo la famiglia Esposito ma anche l’intera città di Napoli e il mondo del calcio”.

“È importante che questa pena venga scontata in carcere senza nessun vantaggio”.