Pari e fischi, il Napoli sprofonda nello psicodramma: le tappe della crisi

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Pari, fischi e crisi profonda. Dopo la settimana di passione, il Napoli sprofonda nel tunnel dello psicodramma davanti al suo pubblico. Non va oltre lo 0-0 contro il Genoa ed esce dal campo sommerso dai fischi. Cosa poteva cambiare nei meccanismi di una squadra che non ha mai avuto un’identità dall’inizio della stagione in due giorni densi di tensioni e livori? Poco o nulla e per come è andata addirittura bisogna essere felici. Ai punti il pari è giusto ma al Napoli manca un altro rigore sacrosanto. Quello per il fallo di mano in barriera di Lerager sulla punizione di Mertens. Che Calvarese ritiene di non sanzionare e invece, con le nuove regole, è calcio di rigore. Chi lo avrebbe tirato? Questa è un’atra storia, che non si potrà mai raccontare perché non è mai accaduta.

LE TAPPE DELLA CRISI

02/10/2019 – La gara col Genk è lo spartiacque. Lo 0-0 in Champions fa storcere il naso, crea malumori nell’ambiente e mette in luce una volta per tutte che Lozano è un oggetto misterioso.

06/10/2019 – Altro pari, altro 0-0 stavolta a Torino. Contro i granata. Altre scelte incomprensibili di Ancelotti: ancora Lozano dal primo minuto, ma stavolta quarto a sinistra (sostituito al 61′ da Callejon dopo una gara evanescente). Coppia d’attacco Mertens-Insigne, con quest’ultimo di nuovo fuori ruolo.

20/10/2019 – Lozano torna in panchina, il Napoli batte il Verona al San Paolo. Doppietta di Milik e ritorno al sorriso del polacco. La chicca stavolta è l’innesto di Younes quarto a sinistra gara incolore e sostituzioni al 20′ del secondo tempo. Ancelotti sembra impegnato a far giocare sempre il Napoli con un uomo in meno…

27/10/2019 – A Ferrara con la Spal altra prova da dimenticare. Segna Milik, pareggia Kurtic. E’ la domenica in cui l’arbitro La Penna nega un rigore per fallo di mano su tiro di Mertens. Ma è anche la domenica in cui Ancelotti tiene fuori Callejon e inserisce uno spaesato Elmas quarto a destra. Questa volta è lui l’uomo in meno…

30/10/2019 – Nel turno infrasettimanale, ennesimo pari, stavolta con l’Atalanta. Forse una delle migliori prove dal punto di vista agonistico del Napoli, non vale la vittoria. Torna in campo Lozano, ma finisce l’esperimenti di Di Lorenzo a destra. Allan si fa male subito, il Napoli va in vantaggio due volte ma per due volte viene recuperato. Recriminazioni fortissime per il fallo da rigore non concesso su Llorente e espulsione per Ancelotti. Gasperini conserva il +3 sull’avversario e il Napoli ha la sensazione plastica che la zona Champions sarà molto difficile da conquistare. L’uomo in meno? Manco a dirlo… Lozano.

02/11/2019 – A Roma, nel giorno dei defunti, gli azzurri sprofondano definitivamente. Con Ancelotti jr in panchina la musica non cambia (sarà un segno?). La Roma domina, colpisce due volte e serve un miracolo di Meret (qllo a cui Ancelotti preferisce spesso Ospina) su rigore per tenere a galla i suoi. Nella ripresa una traversa di Milik e un palo di Zielinsky sono l’unica consolazione. 0 punti all’Olimpico e vetta sempre più lontana. Al termine della gara De Laurentiis medita una punizione per la squadra. La comunica il giorno dopo in diretta radiofonica, ritiro fino a domenica 10. Non nomina la parola punitiva, lo definisce “conoscitivo”. Ancelotti si affretta a dire che non è d’accordo, lo spogliatoio è una polveriera. Alla vigilia della gara col il Salisburgo, anziché compattarsi il gruppo inizia a implodere.

05/11/2019 -Ritorno in campo per la Champions, ma è di nuovo pari. Con il Salisburgo (1-1), un’eventuale vittoria avrebbe già garantito la qualificazione. E invece tutto è ancora in discussione. Buona prova del Napoli con i calciatori che sperano nello sconto del ritiro. E invece il club si impone e scatta l’ammutinamento. Tutti a casa dopo violente discussioni con la dirigenza negli spogliatoi. L’unico ad andare in ritiro e a provare fino a notte inoltrata a convincere i calciatori è Ancelotti. Senza riuscire nell’impresa. Eppure è stato proprio lui con quel “non sono d’accordo” a innescare la miccia.

09/11/2019 – E’ la notte peggiore del Napoli di De Laurentiis. La squadra pareggia col Genoa, Ancelotti continua a puntare su Lozano (l’uomo in meno del match) che stavolta riesce nel capolavoro di divorarsi due occasioni solo davanti alla porta. Esce dal campo tra i fischi, come ci era entrata. I nazionali (compreso Insigne) domani raggiungeranno i ritiri, gli altri resteranno a Napoli. L’allenatore azzurro saldo sul suo trono vacillante e De Laurentiis, infuriato per la possibilità dei mancati incassi, sembrano separati in casa. Affilano le armi gli avvocati delle parti, che stanno decidendo strategie di attacco e difesa in relazione all’ammutinamento. Il tifo organizzato contesta la squadra, appoggia il club ed esce allo scoperto.Ballano diversi milioni di euro, tra ipotesi di multe milionarie, danni di immagine e mancati introiti. La guerra non conviene a nessuno, ora il pallino è nelle mani di De Laurentiis. E’ il momento più delicato della sua presidenza.