Dal presidente di “Noi Consumatori”, l’avvocato Angelo Pisani, riceviamo questa riflessione sui cori beceri negli stadi e sulle ultima dichiarazioni di Ancelotti a Coverciano.
“Siamo felici che anche campioni come Ancellotti sposino in toto la nostra azione legale come si legge dal suo intervento contro il razzismo nel calcio. Questi sono uomini da esempio soprattuto per i più giovani e che rappresentano lo sport e i valori, naturalmente hanno sposato la nostra battaglia di civiltà e quindi li considereremo insieme a tutti gli sportivi che dovrebbero seguirli senza indugio dei nostri testimonial per la battaglia contro il razzismo sportivo e contro la violenza e nostro teste nel contenzioso giudiziario contro tutti i responsabili, infatti indicheremo Ancellotti e Mourinho come testimoni nelle cause in tribunale per far raccontare ai giudici la verità e il vero calcio, una causa di pace e sport che tutti insieme possiamo vincere contro il marcio che c’è purtroppo anche nel calcio. Pertanto dopo la causa contro la Sampdoria e Atalanta citeremo anche Ancelotti come teste proprio nella ultima causa contro la Juventus FC S.p.a per gli striscioni e i cori denigratori dell’ultima partita disputata all’Allianz Stadium tra Juventus e Napoli ed a lui chiederemo di raccontare, anche come vissuta in campo, l’illegittima condotta di una banda di juventini diversi dai tifosi, quelli veri ed educati ai valori dello sport. Si ripete Ancelotti, così come anche Mourinho difendono un’idea di sport fondata sulla passione del gioco, sul divertimento, sul rispetto dell’altro dentro e fuori dal campo che è il cuore della nostra battaglia contro il razzismo e la violenza negli stadi. Colgo anche l’occasione per ringraziare Ancellotti di averci messo anche la faccia con i suoi ripetuti interventi pubblici e durante la conferenza stampa prepartita contro il Genoa. Essere insultati per 90 minuti non fa piacere, la reazione di Mourinho non è stata volgare ma ironica e ci può stare. Il problema vero e che si tende a offuscare sono gli insulti. E non mi riferisco solo allo Juventus Stadium, è una cultura del calcio italiano. Basta!”, sottolineando quindi la persistenza di comportamenti che nulla hanno a che vedere con il tifo sano e rispettoso dei valori dello sport e sposando pertanto, seppur indirettamente, la causa dell’Associazione contro l’atteggiamento scorretto della società Juventus S.p.A nella partita succitata e nei numerosi eventi passati nei quali non ha applicato alcuna forma di vigilanza o intervento in casi simili, e più in generale contro il marcio esistente nel calcio in favore della promozione e diffusione di una cultura fondata sulla competizione sana il reciproco rispetto”.