Pronto Soccorso Cardarelli in tilt, stop ai ricoveri per sovraffollamento

La Cgil denuncia la totale assenza di una visione per la risoluzione del problema barelle nel più importante nosocomio della Campania.

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Pronto Soccorso Cardarelli in tilt, stop ai ricoveri per sovraffollamento

Stop ai ricoveri in Pronto Soccorso all’Ospedale Cardarelli di Napoli. Il reparto di emergenza ha dato forfait a seguito del sovraffollamento dei ricoveri. Lo rende noto la Cgil Funzione Pubblica di Napoli.

DENUNCIA DELLA CGIL FUNZIONE PUBBLICA DI NAPOLI

“Dobbiamo costatare – spiegano dalla segreteria sindacale – nuovamente il blocco dei ricoveri in ospedale per la completa saturazione del pronto soccorso, nonostante l’apertura del nuovo Pre-Triage benedetto soltanto ieri dal Vescovo di Napoli e celebrata come se fosse stata la soluzione organizzativa risolutiva di problemi atavici”.

DISAGIO INTOLLERABILE PER IL SINDACATO E ASSENZA DI VISIONE PER RISOLUZIONE DELL’EMERGENZA

La Cgil afferma che ci sia una “totale assenza di una visione per la risoluzione del problema barelle” e spiega che “giungono da numerosi iscritti ancora una volta segnalazioni sulla gravissima situazione nella quale versa il Pronto Soccorso e l’Osservazione Breve Intensiva dove il numero di barelle è ormai fuori controllo con tutti gli spazi occupati e dove pazienti e lavoratori scontano su diversi versanti un disagio intollerabile”.

LA DECISIONE DEI VERTICI DELL’ OSPEDALE CARDARELLI

“Chi aveva il ricovero programmato per oggi – spiegano dal vertice aziendale – è stato rinviato, così possiamo coinvolgere al meglio l’intero ospedale nel sostegno al pronto soccorso colpito da un iper-afflusso. Oggi solo fino alle 15,30 abbiamo avuto 165 accessi, ieri 190, l’altro ieri sono stati superati i 200. Parliamo quindi di una media di 200 pazienti al giorno che mette in difficoltà il pronto soccorso e l’osservazione breve. Per questo abbiamo chiesto al 118 di non portare altri pazienti da noi, se non ci sono patologie che richiedano l’intervento specialistico del Cardarelli. Quindi non possiamo definire chiuso il pronto soccorso”.

Dalla direzione sottolineano anche che “si tratta di una situazione di difficoltà dei pronto soccorso in tutta Italia. Se mancano i medici, come avviene oggi, resta difficile potenziare l’offerta, soprattutto nella Campania che ha meno posti letto di altre regioni”.