Racket nel cantiere di Porta Capuana: arrestato l’emissario del clan

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E’ stato arrestato Antonio D’Andrea, pregiudicato, gravemente indiziato del reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Nella mattinata del 7 maggio, un soggetto, a bordo di uno scooter SH di colore bordeaux si è recato presso il cantiere della ditta edile impegnata nei lavori di riqualificazione del centro storico cittadino, finanziati nell’ambito di un più ampio progetto dell’UNESCO, intimando ad uno degli operai presenti di sospendere l’attività e di riferire al responsabile dei lavori di andare a parlare con “gli amici della Maddalena” se avesse voluto continuare a lavorare in tranquillità.

La minaccia estorsiva è apparsa chiara sin da subito, soprattutto alla luce del riferimento fatto dall’uomo agli “amici della Maddalena”, senza alcun dubbio individuabili nei componenti del gruppo criminale radicato nel citato rione cittadino.

Il giorno seguente, 8 maggio, il medesimo soggetto a bordo dell’Honda SH, si è avvicinato nuovamente al cantiere e, constatata la regolare presenza del personale della ditta, ha minacciato lo stesso operaio con il quale aveva parlato il giorno prima, ribadendo la pretesa estorsiva ed intimando in maniera perentoria di sospendere i lavori, almeno fino a quando non avessero parlato con gli “amici della Maddalena”.

L’attività investigativa condotta nell’immediatezza dei fatti, sotto il coordinamento della D.D.A. di Napoli, ha preso avvio dalla visione dei filmati dei sistemi di video-sorveglianza del cantiere che ha consentito l’individuazione del modello e della targa dello scooter utilizzato dall’estorsore.

Gli immediati accertamenti relativi al citato ciclomotore hanno consentito di concentrare le attività sulla figura di D’ANDREA Antonio, soggetto già noto perché gravato da precedenti penali, anche specifici.

Alla luce degli elementi raccolti a suo carico, D’Andrea rintracciato nel pomeriggio dell’8 maggio scorso, da un equipaggio del Commissariato di P.S. Vicaria – Mercato mentre era a bordo dello stesso ciclomotore utilizzato per commettere il tentativo di estorsione, è stato condotto presso gli Uffici della Questura ove è stato sottoposto a decreto di fermo di indiziato di delitto per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Nella giornata dell’11 maggio 2019, il G.I.P. del Tribunale di Napoli, a seguito di richiesta della locale Procura Distrettuale della Repubblica, ha disposto la custodia cautelare in carcere.