Renzi in Campania, tra fabbriche all’avanguardia, “scuole sicure” e scontri di piazza

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A cosa servano i cosiddetti tour del Presidente del Consiglio non è ancora chiaro. Il premier, Matteo Renzi, ieri, dopo una rapida visita nelle province di Salerno, Caserta e a Napoli, è rientrato a Roma senza sciogliere nodi sia politici che amministrativi relativi alla Campania e incassando anche l’ennesima violenta contestazione. Poco prima di arrivare al Teatro “San Carlo” per assistere al concerto del tenore Jonas Kaufmann durante il gala “Il senso del Mattino”, alcuni manifestanti aderenti ai centri sociali, tra i quali una consigliera comunale, che contestavano il primo ministro sono stati caricati dalla polizia in assetto antisommossa. Ne sono scaturiti violenti tafferugli durante i quali ha avuto la peggio la consigliera Eleonora De Majo. All’interno del massimo partenopeo la consueta atmosfera retrò e snob non è stata scalfita e ben tre ministri della repubblica, oltre a Renzi, si sono accomodati sorridenti nel palco reale.
Nel primo pomeriggio, il capo del governo, si è recato nella fabbrica “Fibre Ottiche Sud” del gruppo Prysmian a Battipaglia. In quell’occasione ha ribadito l’elementare concetto che al Sud si possono e si devono fare investimenti.
Poi in elicottero è volato nel casertano per raggiungere San Tammaro dove ha inaugurato una scuola costruita con i fondi del progetto “Scuola Sicura”. In questa circostanza, dopo aver appreso, per sua stessa ammissione, solo dagli alunni la quarta strofa dell’Inno di Mameli, ha espresso il concetto che si debbano fermare gli sprechi romani e investire sulla scuola.
Poi di corsa per una passeggiata nella Reggia di Carditello, uno scempio per l’abbandono che negli anni ne ha caratterizzato l’esistenza, acquistata dallo Stato all’asta per 10 milioni di euro e oggi oggetto di restauro. Una cattedrale nel deserto il cui recupero, una volta ultimato, non si sa bene come potrà essere reso fruibile alla collettività. Poi la serata al San Carlo e gli scontri di piazza.
Prima di rientrare a Roma in un tweet Renzi ha scritto: “è bellissimo che il Sud non si arrende” che oltre ad evidenziare uno contrasto grammaticale suona come una beffa per chi, nel meridione, oramai non ha più nemmeno la possibilità di arrendersi.