“É una svolta epocale per la riabilitazione in Campania”. Così, in una nota congiunta, Pierpaolo Polizzi, presidente Aspat e portavoce del coordinamento delle sigle sindacali (Anispa, Apric, Aspat, Confapi, Confindustria Sanità e Fras) che in questi mesi si sono confrontate con la Regione sul tema delle tariffe della riabilitazione. Il presidente uscente della Giunta regionale, Stefano Caldoro, in qualità di commissario ad acta per la sanità, ha adottato il decreto che prevede ”nuove tariffe e restyling di spesa per la riabilitazione”. Secondo le sigle sindacali, si tratta di un accordo ”storico per il rilancio dell’area assistenziale della riabilitazione e del sociosanitario in Campania ed è – sottolinea Polizzi – un risultato raggiunto al termine di un percorso iniziato lo scorso febbraio quando abbiamo dichiarato lo stato di crisi del comparto elaborando un’articolata piattaforma di rivendicazioni di cui le tariffe e i tetti di spesa sono solo un tassello”. Polizzi rende noto che sono in corso ”trattative con la Regione per sciogliere anche i nodi relativi alla conversione dei centri di riabilitazione in Rsa e alla compartecipazione alla spesa per prestazioni sociosanitarie di cittadini e Comuni che vede questi ultimi inadempienti”. L’accordo siglato dalla Regione e dal coordinamento prevede la rideterminazione migliorativa delle tariffe per gli anni che vanno dal 2003 al 2014 in uno alla corresponsione di arretrati tariffari per tale periodo, al di sopra dei tetti di spesa annuali e con tempi di liquidazione certi che garantiscono una iniezione di liquidità immediata. Il decreto, inoltre, pone ”una pietra tombale – ricorda Polizzi – sulla vicenda giurisdizionale durata ben 12 anni su tetti di spesa e tariffe per il superamento di rimborsi penalizzanti bocciati a più riprese sia dal Tar sia dal Consiglio di Stato. Una transazione – spiega – che supera anche i recenti e contestati decreti commissariali n.153 e 154 di dicembre 2014”. Con l’adozione del decreto è in arrivo la corresponsione degli arretrati tariffari per circa 60 milioni di euro a carico della Regione per il periodo 2003-2014 da erogare entro tre mesi dall’adozione del decreto con l’erogazione di ulteriori 5 milioni a recupero dei tagli imposti dalla Regione sulla categoria in quell’anno e infine l’adozione di una nuova tariffa 2015. ”La Regione – aggiunge Polizzi – riconosce alle strutture i conguagli conseguenti alla rivalutazione delle tariffe, e dall’altra le associazioni di categoria e i centri firmatari dell’intesa transattiva rinunciano al contenzioso e alle azioni giudiziarie pendenti, anche in tema di tetti di spesa e ad ogni altra pretesa”. Per quanto riguarda il periodo a partire dal 2015 la Regione adotta le tariffe rivalutate, nel rispetto dei costi standard e delle disposizioni nazionali riguardanti l’aggravio degli oneri contributivi per il personale non dipendente quantificabile in una percentuale intorno al 2 per cento rapportato alla quota di personale interessato e, orientativamente, nello 0,2 per cento della tariffa. “La transazione e decreto – sottolinea Nando Mariniello presidente Anisap – rappresentano una vittoria del coordinamento delle associazioni di categoria e anche per la Regione e la struttura commissariale che guadagnano risparmi in termini di spese legali e moratorie. Gli unici sconfitti – evidenzia – sono coloro che hanno sempre remato contro ogni ipotesi di accordo e che non si sono voluti sedere al tavolo delle trattative”.