domenica, Maggio 5, 2024
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Rubato dall’archivio di stato, ritorna a casa il diario di bordo dei Borbone

tornano a casa trecento documenti storici risalenti al periodo borbonico e databili tra XVI e XIX sec

Rubato dall’archivio di stato, ritorna a casa il diario di bordo dei Borbone

Un manifesto del 1811 di Giaocchino Napoleone, sovrano delle due Sicilie, la lettera manoscritta di Maria Amalia di Borbone indirizzata Ferdinando II ed un giornale del soggiorno madrileno del 1829 dei Reali di Napoli sono solo alcuni dei trecento documenti storici restituiti all’archivio di Stato di Napoli.

Si tratta di materiale rubato dall’archivio di stato, databile tra il XVI ed il XIX secolo e riconducibile quindi al periodo borbonico napoletano.

A rendere possibile il recupero, le serrate indagini coordinate dalle procure di Parma, Napoli Nord, Salerno e Santa Maria Capua Vetere, che attraverso il monitoraggio delle piattaforme di e-commerce per la vendita di materiale storico, hanno individuato e sequestrato i reperti.

A rimettere a loro posto gli scritti, la direttrice dell’archivio di Stato, la Dottoressa Candida Carrino: “La grossa novità degli ultimi anni è questa fortissima sinergia con la
Sovraintendenza archivistica e bibliografica della Campania e con il nucleo tutela dei carabinieri”.

Ad effettuare la consegna il Comandante del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale, il Capitano Massimiliano Croce, che ha spiegato: “Sono stati recuperati attraverso il monitoraggio che facciamo del Web. Si tratta di bene che hanno natura demaniale. In questo caso sono tutti conducibili all’archivio di Stato di Napoli e molti di questi al fondo borbonico”.

Presente anche il dottor Gabriele Capone, Sopraintendente Archivistico per la Campania, che ha commentato: “Il lavoro che si fa congiuntamente con il Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale dei carabinieri, è un lavoro quotidiano che consente di recuperare dal mercato parallelo i documenti rubati”.

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