A Sant’Angelo dei Lombardi la prima tappa di @scuolasenzabulli promossa dal Corecom

Rosa D’Amelio: necessaria un’azione mirata sinergica di contrasto al fenomeno del cyberbullismo

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SANT’ANGELO DEI LOMBARDI – “Nessuna comunità, neppure quelle più al riparo dall’influenza della criminalità come potrebbero sembrare le province interne della Campania, si può tirare fuori da un’azione mirata e sinergica di contrasto al fenomeno del cyberbullismo e del bullismo.

Ad esempio, poche settimane fa nell’hinterland di Avellino, due giovani hanno sequestrato, picchiato e derubato un loro coetaneo arrivando alle minacce di morte. E’ quindi dovere delle Istituzioni, a tutti i livelli, far diventare il disagio giovanile centrale nelle loro attività, a partire dalle famiglie e dalla scuola per evitare una pericolosa deriva violenta nelle relazioni con attori i più giovani”. Lo ha detto Rosa D’Amelio, presidente del Consiglio Regionale della Campania al forum “@scuolasenzabulli, prevenzione per combattere il cyberbullismo” che si è svolto nell’auditorium “Falcone e Borsellino” dell’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore “Francesco de Sanctis” di Sant’Angelo dei Lombardi.
I lavori sono stati introdotti da Domenico Falco (presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni della Campania) Ivana Nasti (direttore Servizio Ispettivo, Registro e Corecom dell’Agcom), Massimo Iapicca (Confindustria Avellino) e Rosanna Repole (sindaco del Comune di Sant’Angelo dei Lombardi).
Al dibattito, moderato da Gerardo Cipriano (dirigente scolastico I.I.S.S. “F. De Sanctis”), sono intervenuti Massimo Cagnazzo (Comandante Provinciale Carabinieri Avellino), Claudio Aletta (direttore tecnico principale della Polizia Postale), Marco Iannelli (Capo Segreteria del Direttore Servizio Ispettivo, Registro e Corecom dell’Agcom) e Concetta Battimelli (Medico legale).
“Con il Corecom Campania abbiamo deciso di fare tappa al “Francesco de Sanctis”, con la nostra campagna di sensibilizzazione e prevenzione contro bullismo e cyberbullismo – ha aggiunto Rosa D’Amelio -, perché alcune classi dell’Istituto di Sant’Angelo dei Lombardi l’anno scorso erano state protagoniste, con una specifica proposta di legge su questo tema, del progetto ‘Ragazzi in Aula’, che ho voluto rilanciare da quando sono presidente del Consiglio regionale. Quel testo è stato recepito, assieme ad altri, nella legge che abbiamo approvato qualche mese dopo e che ci ha permesso di anticipare anche il Governo nazionale su questa materia. Il problema è sentito, come testimoniano le sollecitazioni arrivate in Consiglio da diverse scolaresche, ed è largamente diffuso.
La legge che abbiamo approvato nel 2017 in Consiglio regionale, oltre a istituire a inizio febbraio la “Settimana regionale contro il bullismo ed il cyberbullismo” e il “Comitato regionale per la lotta al bullismo ed al cyberbullismo”, opera proprio in direzione del fare rete tra le diverse Istituzioni. Promuove infatti una serie di cose: corsi specifici di formazione per il personale scolastico e per gli educatori per acquisire tecniche di prevenzione psico-pedagogiche ed educative, ma anche per i genitori; forme di collaborazione con il mondo della giustizia, le forze dell’ordine, gli enti locali e le Asl. La legge inoltre invita a sviluppare campagne di sensibilizzazione, anche sull’uso consapevole di internet, dei nuovi media e dei videogiochi, e programmi di sostegno alle vittime di bullismo e cyberbullismo. Uno dei suoi aspetti più innovativi è la promozione dell’educazione tra pari, cioè dello scambio di esperienze tra giovani. Questa strategia educativa consente ad alcuni ragazzi, adeguatamente formati, di essere protagonisti di attività di gruppo organizzate per i loro coetanei così da sviluppare una cultura responsabile e consapevole volta al rispetto degli altri e della diversità, all’uso corretto degli strumenti digitali e alla tutela dell’integrità psico-fisica dell’individuo.
La diffusione di questi fenomeni – ha concluso il presidente del Consiglio Regionale della Campania – affonda le radici in una serie di cause, ma è indubbio che la migliore risposta che come Istituzioni politiche, assieme alle famiglie e alla scuola possiamo dare sia di natura culturale, agendo sulla formazione delle giovani generazioni”.