“I proclami del M5S contro il gioco d’azzardo sembrano solo un ricordo”

L’appello di Agcai: “A rischio chiusura 5000 aziende costituite dai piccoli gestori con il licenziamento di oltre centomila lavoratori”

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ROMA – “Anche questo governo in linea con il vecchio per quanto concerne l’azzardo. Proroga le concessioni  e rinvia la sostituzione delle slot di altri due anni. Le lobby hanno fatto arrivare le loro richieste a Palazzo Chigi che prontamente le ha accettate. Di Maio e Salvini non rispettano quello che loro stessi hanno firmato nel contratto di governo: l’eliminazione di videolottery e slot machine”.

Lo afferma Benedetto Palese, presidente di Agcai (Associazione Gestori e Costruttori Apparecchi da Intrattenimento).

“Le Vlt continueranno a riciclare denaro e a rovinare tantissime famiglie italiane con perdite orarie di migliaia di euro e, purtroppo, la sostituzione delle slot dai bar con apparecchi con più elementi di intrattenimento e divertimento awp (amusement with prize) e con perdita oraria limitata non vedranno la luce a breve o forse mai.

Sono proprio i gestori – aggiunge Palese – che da tre anni chiedono l’inserimento di questi nuovi apparecchi che potrebbero contribuire a debellare l’azzardopatia e la ludopatia. Invece, grazie alle circolari diffuse dall’Agenzia dei Monopoli, le multinazionali straniere stanno conquistando tutto il mercato istallando in tutte le slot nuovi e pericolosi software d’azzardo provenienti dai migliori casinò del mondo”.

“Tutto questo dietro l’inerzia anche del vicepremier Luigi Di Maio – rimarca il leader di Agcai – che nulla ha fatto pur conoscendo la reale situazione, ben illustrata al vice capo di gabinetto. Eppure  al ministero del lavoro e delle attività produttive abbiamo spiegato che sono a rischio chiusura 5000 aziende costituite dai piccoli gestori con il licenziamento di oltre centomila lavoratori e il dramma delle loro famiglie.

I proclami contro le lobby del gioco d’azzardo del Movimento 5 Stelle sembrano ormai un lontano ricordo. Invece di restituire, attraverso la riduzione del Preu una consistente somma delle perdite ai giocatori, è stato nuovamente elevato il prelievo fiscale per rimpinguare ancor di più le casse statali con i soldi della povera gente. Lo Stato diventa sempre più ‘biscazziere’ e ‘dipendente’ delle lobby che continueranno a dettare legge”.