Entrata in vigore dazi, il riflesso sull’economia campana
Sono entrati in vigore da 24 ore (7 agosto) e già fanno danni i dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump. Già del 14 % secondo gli esperti del settore il calo dell’export. La Campania tra le regioni più colpite dalle barriere doganali. I settori dell’economia più colpiti, il testile, l’automotive e l’agroalimentare. Oltre allo stabilimento ex-fiat, oggi Stellantis ed i Pomigliano dove si producono Pandina, Doge Hornet e Alfa Tonale, temono le aziende dell’indotto. Il futuro non sembra roseo neanche per le aziende dell’agroalimentare.
Il settore che nella regione avrà un calo stimato dagli economisti in 123 milioni, nel mirino soprattutto vino, olio, formaggi, pasta e conserve. Il vero danno, secondo le associazioni di categoria, non sta solo nei dazi, ma nl tasso di cambio euro-dollaro. Il rafforzamento della moneta europea rispetto a quella americana ha infatti già generato uno squilibrio che incide fino al 25 % sul prezzo finale percepito dal consumatore americano.
Tempi duri per coltivazioni agricole come vigneti e uliveti, aziende casearie, conserviere e pastifici. L’Italia ha esportato negli Stati Uniti pasta per un valore di 805 milioni. I numeri dicono che la Campania, con oltre i 500 pastifici tra industriali e artigianali, la prima regione italiana a subire i contraccolpi dei dazi. Altro prodotto simbolo dell’export campano è la mozzarella di bufala, molto richiesta dal mercato americano. Vale tra il 7 e il 10 % dell’export totale in valore assoluto quasi di 20 milioni. Preoccupati anche i conservieri che in Campania sono numerosi. Il 60 % delle conserve di pomodoro prodotte in Italia sono vendute all’estero per un valore di 3 miliardi.
Gli Stati Uniti rappresentano una fetta importante con il 15 % dell’export extra europeo. L’aumento dei prezzi provocato dai dazi rischia di far ricadere la scelta dei consumatori americani su conserve più convenienti nel prezzo. SvimeZ, l’associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno, stima un calo complessivo di 268 milioni di esportazioni campane negli Stati Uniti, equivalente a una riduzione del 14%.