lunedì, Agosto 11, 2025
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In Campania è emergenza acqua, Mascolo: “Situazione preoccupante”

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Come la Sicilia, anche la Campania è in piena emergenza idrica. Nell’ultima settimana problemi nell’erogazione si sono già verificati nel Salernitano e in Irpinia. Lo scorso inverno non ha nevicato in altura e le piogge non sono state sufficienti per riempire sorgenti e bacini di scorta idrica. Due le soluzioni all’emergenza, ha spiegato ai nostri microfoni, il presidente dell’Ente idrico campano, Luca Mascolo: investimenti per ridurre sensibilmente la perdita d’acque dalla rete di distribuzione e comportamenti virtuosi da parte dei cittadini per ridurre gli sprechi. In questa direzione, nell’ambito di un piano di emergenza regionale per cui sono stati stanziati 12milioni di euro, va la campagna di sensibilizzazione “Rubinetto aperto, futuro chiuso”

Teatro San Carlo, sindaco Manfredi impugna nomina Macciardi

Da quattro mesi senza sovrintendente, il San Carlo di Napoli è sempre più al centro di uno scontro politico. Dopo la conferma del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, alla proposta di Fulvio Macciardi da parte del consiglio di indirizzo della fondazione del teatro, il sindaco Gaetano Manfredi, che dell’organismo ne è presidente, ha deciso di ricorrere al Tar della Campania contro la nomina. Il primo cittadino ritiene invalida la riunione del consiglio d’indirizzo, avvenuta in maniera non formale. Assente per impegni istituzionali, Gaetano Manfredi aveva sconvocato giorni fa il consiglio di indirizzo che però, su impulso dei rappresentanti di governo e Regione Campania, aveva indicato come nome da sottoporre al vaglio del ministro Giuli l’ex direttore del teatro comunale di Bologna. Dopo il favore del titolare della Cultura sul nome di Macciardi come sovrintendente, Manfredi ha annunciato l’intenzione di voler presentare ricorso. Passa quindi di nuovo dalle aule del Tar Campania il futuro di uno dei templi della lirica più importanti del mondo: è stata sempre la Giustizia amministrativa infatti a risolvere mesi fa lo scontro tra il Governo e l’ex sovrintendente, Stefan Lissner, prepensionato tramite decreto e poi rimesso al suo posto dal Giudice.

Economia e turismo, le attività partenopee non chiudono per ferie

Economia e turismo, le attività partenopee non chiudono per ferie

Nel cuore dell’estate, le saracinesche restano alzate, i registratori di cassa continuano a battere, e la città accoglie turisti da ogni parte del mondo. Napoli non chiude per ferie. Nell’estate del 2025, il capoluogo campano si conferma polo turistico attivo anche ad agosto. Una tendenza iniziata cinque anni fa, dopo la fine delle restrizioni dovute al Covid.

A trainare il fenomeno è soprattutto la destagionalizzazione dei flussi, tipica delle grandi capitali europee. E i numeri lo confermano: secondo le associazioni di categoria, l’indotto previsto per agosto nell’area metropolitana potrebbe sfiorare i 170 milioni di euro. Si stima che fino al 14 agosto il 90% dei negozi resterà aperto, con cali più evidenti solo dopo Ferragosto, ma prevalentemente nelle aree residenziali.

Al centro storico, lungo i Decumani o in via Toledo, le chiusure saranno minime. Il lungomare, con via Partenope e via Caracciolo, resta uno dei punti più vivi, nonostante i disagi legati ai lavori di restyling.

Restano però delle criticità per le aree meno centrali, come Fuorigrotta, dove i grandi eventi – in particolare i concerti – giocano un ruolo chiave nell’attrarre visitatori. Problemi anche nei punti di accesso alla città: la stazione Garibaldi resta lontana dagli standard di pulizia e servizi attesi; Capodichino sconta ancora difficoltà di collegamento e il porto è spesso saturo, sia per i turisti che per i napoletani in partenza.

San Giovanni a Teduccio, pesci morti in mare balneabile

San Giovanni a Teduccio, pesci morti in mare balneabile

Un tratto di costa dichiarato balneabile, ma dove il mare restituisce pesci senza vita. succede a San Giovanni a Teduccio, Napoli Est, lungo il litorale che va da Vigliena a Pietrarsa, unica zona dove ufficialmente si può fare il bagno nel quartiere. Le immagini degli animali morti, rilanciate sui social, hanno riacceso le preoccupazioni. La zona dove è autorizzata la balneazione misura 929 metri, ma i residenti segnalano che solo una piccola parte – circa 150 metri – risulta realmente accessibile.

Il resto della costa è interdetto da anni, a causa della presenza di scarichi non depurati che alimentano una forte carica batterica. I precedenti però non mancano: già lo scorso anno sempre sulla costa di San Giovanni si era registrata una moria simile, con centinaia di esemplari ritrovati sulla sabbia. In quel caso, le analisi dell’Arpac e dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno avevano ipotizzato un’infezione parassitaria, non pericolosa per l’uomo Ora la paura si riaffaccia.

Soprattutto perché il tratto in questione è lo stesso dove il Comune di Napoli, in sinergia con Regione Campania e Ministero dell’Ambiente, ha appena avviato un intervento per la bonifica ambientale. Queste le voci dei Napoletani. Int Secondo le ultime rilevazioni Arpac e Goletta Verde, i due terzi del litorale orientale napoletano restano comunque fortemente contaminati da batteri.

La cultura non va in vacanza a Napoli: file ai musei

La cultura non va in vacanza a Napoli: file ai musei

Anche in piena estate a Napoli la cultura non va in vacanza. L’esodo di agosto colpisce positivamente il capoluogo campano e i suoi siti museali, dove gli ingressi risultano in linea – e in alcuni casi superiori – rispetto alle altre domeniche gratuite dei mesi scorsi. Turisti, ma anche cittadini napoletani, hanno affollato i musei della città.

I dati, diffusi dal Ministero della Cultura guidato da Alessandro Giuli, confermano un trend di crescita. L’exploit più significativo si è registrato al Museo di Capodimonte, dove – anche grazie all’effetto della mostra Il doppio Caravaggio, inaugurata pochi giorni prima – il numero di visitatori ha superato le aspettative. La scorsa domenica si sono contati 3.178 ingressi, con un aumento del 200% rispetto all’agosto dell’anno precedente e alla domenica gratuita di luglio. Già nel fine settimana precedente, a pagamento, l’incremento era stato dell’88%.

La mostra Il doppio Caravaggio celebra il ritorno a Napoli dell’ “Ecce Homo” di Caravaggio, proveniente dal Museo del Prado di Madrid, esposto insieme alla “Flagellazione di Cristo”, già parte della collezione permanente del museo. L’esposizione resterà visitabile fino al 2 novembre.

Anche gli altri musei cittadini hanno registrato numeri rilevanti. Al Palazzo Reale si sono contati 4.064 ingressi, 3.126 a Castel Sant’Elmo e al Museo del Novecento, 3.066 al Museo Archeologico Nazionale (MANN) e 1.186 alla Certosa di San Martino.  Complessivamente, la prima domenica di agosto ha confermato l’elevato interesse per il patrimonio culturale napoletano, rispecchiato anche nell’alta affluenza nelle vie del centro storico, nelle strade dello shopping e lungo il lungomare.

In totale, sono nove i musei statali e comunali della città che hanno aderito all’iniziativa “Domenica al museo”, con ingresso gratuito ogni prima domenica del mese. Mancano, al momento, i dati ufficiali di alcune sedi, come la Biblioteca dei Girolamini, la Crypta Neapolitana, Villa Pignatelli e la Floridiana. Esclusi dal conteggio anche i musei privati, come la Cappella Sansevero, dove il biglietto resta a pagamento e dove, anche domenica scorsa, si sono registrate lunghe file di turisti in attesa. Nell’area metropolitana svetta Pompei, terzo sito più visitato in Italia – dopo il Colosseo e i Fori Imperiali – con 12.587 visitatori in un solo giorno.

Questa presenza crescente ha spinto il Comune di Napoli, in collaborazione con il Ministero della Cultura, a valutare l’introduzione di un ticket unico che includa musei nazionali e comunali, oltre ai trasporti pubblici. Il biglietto, valido per l’intera giornata, rientra tra le misure discusse nell’ambito della manovra di assestamento del bilancio comunale. L’obiettivo è quello di migliorare l’accesso e valorizzare la rete museale, rendendo più semplice l’esperienza turistica. I numeri quindi confermano il trend. Secondo i dati dell’Osservatorio Urbano della Città, nel 2023 Napoli ha registrato circa 12milioni presenze turistiche. Nel 2024 il dato è salito a quasi 15 milioni. Per l’anno in corso, la previsione è di quasi 20 milioni di visitatori, con un incremento di oltre 7 milioni rispetto al 2023. Un record assoluto.

Calcio Napoli, Milinkovic Savic si presenta ai tifosi

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Calcio Napoli, Milinkovic Savic si presenta ai tifosi

Come si fa a dire no allo scudetto sul petto e alla possibilità di giocare la Champions e la Supercoppa. É di poche parole Vajia Milinkovic Savic, ma ha le idee ben chiare. L’ex numero uno del Torino a Napoli non é venuto a fare la riserva e nemmeno la comparsa come lui stesso ha affermato: (intervista).

I giornalisti provano a farlo sciogliere. Introverso e timido Vanjia non riesce a non ridere quando gli chiedono se é pronto a tagliare la barba in caso di 5° scudetto.

Intanto i tifosi si interrogano su quale sarà il numero uno nella prossima stagione. Per molti il favorito é proprio Milinkovic… (Interviste).

Scarichi abusivi, denunce a Aou Federico II e Vanvitelli

Scarichi abusivi, denunce a Aou Federico II e Vanvitelli

Rientravano nella categoria degli scarichi industriali le acque reflue che venivano scaricate – illegalmente – nelle fognature. È quanto hanno scoperto i militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Napoli durante alcuni controlli nel polo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Federico II, che ospita anche la Facoltà di Scienze Biologiche, il Ceinge Biotecnologie Avanzate e l’Adisurc residenza studenti.

I militari, al termine dei controlli che hanno consentito di rilevare anche altre violazioni delle norme ambientali, hanno deciso di denunciare il direttore generale e il direttore sanitario dell’Aou Policlinico-Federico II e il responsabile unico prevenzione dell’Azienda Ospedaliera Vanvitelli per gestione illecita di rifiuti e scarico di acque industriali non autorizzato.

L’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Federico II, secondo quanto emerso dagli accertamenti, ha ottenuto, infatti, dall’Ente Idrico Campano, l’autorizzazione per lo scarico in pubblica fognatura solo per le acque dei servizi igienici e quelle reflue di condensa. Riscontrata negli scarichi la presenza di rifiuti delle mense, cerotti, garze e, nella vasca di ultimo filtraggio, prima dell’immissione nella fognatura, anche di rifiuti solidi, come siringhe e provette per esami.

In un’area ampia circa 250 metri quadrati sono stati trovati, in alcuni contenitori di plastica non chiusi ermeticamente ed esposti agli agenti atmosferici ed alle alte temperature, rifiuti sanitari (siringhe, flebo, disinfettanti) e cassonetti per la raccolta dei rifiuti urbani. Scoperte anche due apparecchiature fuori uso, classificabili come pericolose, provenienti dai reparti per la produzione di risonanze magnetiche esposte agli agenti atmosferici.

I carabinieri hanno quindi deciso di sequestrare sia l’impianto di trattamento delle acque, sia l’area dove stoccati i rifiuti sanitari, quelli miscelati (RAEE, ferro, legno ecc.) e le due apparecchiature per le risonanze magnetiche.

Uscita della Campania dal piano di rientro, arriva “no” dal ministero

Uscita della Campania dal piano di rientro, arriva “no” dal ministero

La Regione Campania non ottiene il via libera all’uscita dal piano di rientro dal deficit sanitario. La bocciatura è arrivata al termine del vertice tecnico a Roma, tra i rappresentanti del Ministero dell’Economia, della Salute e di palazzo santa Lucia. Il dossier presentato secondo i tecnici del MEF rispettava i parametri, ma a bloccare tutto è stato il Ministero della Salute.

Due gli indicatori ritenuti ancora critici: la copertura degli screening oncologici e il numero di posti letto nelle RSA, giudicati ancora sotto la soglia prevista. Una battaglia tutta politica, secondo il governatore, che accusa Roma di voler punire la Campania in vista delle elezioni regionali. Solo pochi giorni fa infatti il botta e risposta al vetriolo sul tema tra il governatore e la capo del Dipartimento della prevenzione del ministero della Salute, Mara Campitiello.

Eppure, i risultati non mancano lamentano dalla Regione: il pareggio di bilancio è stato raggiunto nel 2013, l’uscita dal commissariamento nel 2019, e tutti i principali livelli di assistenza sono oggi considerati in linea con la media nazionale. Negli ultimi mesi, palazzo Santa Lucia ha eseguito anche le indicazioni più difficili: chiusura di punti nascita sotto i 500 parti annui, accorpamento dei laboratori con meno di 200mila prestazioni.

La Campania resta così vincolata al piano, senza possibilità di usare risorse proprie per migliorare i servizi sanitari. E perde ogni anno circa 150 milioni. De Luca ha quindi annunciato un nuovo ricorso al TAR e valutazioni legali contro quanto definito “un atto grave e immotivato”, ribadendo che si tratta di una scelta politica contro la Regione Campania.

“Il Sole Nero” esplora la fotografia africana

In occasione del suo anniversario millenario, Napoli si presenta al mondo come una città che guarda al futuro attraverso il dialogo culturale. Il progetto Il Sole Nero si propone come una piattaforma culturale articolata tra Napoli e il continente africano, valorizzando il ruolo della città partenopea come crocevia di culture mediterranee e ponte naturale verso il Sud globale.

Dall’11 agosto al 24 settembre, le Antisale dei Baroni del Maschio Angioino ospitano l’esposizione principale, dedicata alla fotografia africana dal periodo delle indipendenze ai giorni nostri, con oltre 250 opere di 44 artisti e studi fotografici da tutto il continente.

Prodotta da Andrea Aragosa per BlackArt, la mostra è curata da Simon Njami, in collaborazione con Carla Travierso e Alessandro Romanini, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Comitato Neapolis 2500, in collaborazione con il Comune di Napoli e le Università Federico II e L’Orientale. Il Museo delle Civiltà di Roma ha concesso il patrocinio.

Accanto alla sede napoletana, il progetto prevede una seconda fase internazionale, attuata attraverso la rete degli Istituti Italiani di Cultura, dedicata alla dimensione immateriale, rituale e sonora della relazione tra Napoli e l’Africa. E’ in questo quadro che si inserisce la performance musicale in Africa di Enzo Avitabile, concepita come gesto di restituzione e attraversamento simbolico: una musica frutto di una ricerca delle proprie radici ma fortemente connessa con il continente africano e che restituisce e ricollega ciò che la modernità coloniale ha spezzato. Nell’occasione sarà proiettato un video con i contenuti della mostra Il Sole Nero, presso un Istituto italiano in Africa.

Una conferenza istituzionale, aperta al pubblico, con la partecipazione di Simon Njami ed Enzo Avitabile è prevista il giorno 17 settembre presso gli spazi espositivi del Maschio Angioino a Napoli.

Il Sole Nero si configura così come un progetto bilaterale che collega territori, linguaggi e sensibilità, promuovendo una narrazione culturale condivisa tra l’Italia e l’Africa. Un’iniziativa che riflette lo spirito di Neapolis 2500 e le direttrici del Piano Mattei, contribuendo a rafforzare la presenza culturale italiana nei Paesi partner e offrendo a Napoli un ruolo da protagonista nel disegnare nuove geografie della cooperazione culturale.

Illuminanti le parole di Simon Njami: « È impossibile parlare dell’Africa. È impossibile parlarne nei termini convenzionali del mondo dell’arte o dell’Accademia. Perché l’Africa, fin dagli albori dei tempi, è fantasia. Un contenitore fantastico in cui ognuno deposita le proprie angosce, paure o desideri. Come possiamo dunque narrare questo spazio contraddittorio? Come possiamo parlarne nella sua storia e geografia senza rivedere il nostro passato e mettere in discussione ciò che credevamo di aver capito? È fondamentale “disimparare l’Africa”. Ricostruirla con nuovi strumenti. E questi strumenti dipendono dalla contemporaneità. Solo il contemporaneo può tentare di rendere la molteplicità delle dimensioni di un territorio oscuro attraverso la sua trasparenza. Trasparente perché oscuro».

Il contributo teorico di Carla Travierso guida la lettura curatoriale della mostra: «Nel contesto post-coloniale, la fotografia africana si afferma come strumento critico e poetico, capace di raccontare un tempo “altro”, che attraversa la frattura storica senza rimuoverla. Non cerca di emulare estetiche europee né di rispondere a immaginari esotici: diventa invece spazio di confronto con l’invisibile e con ciò che la storia ha reso indicibile. Diventa luogo di riconciliazione: non semplice rappresentazione, ma pratica capace di mettere in discussione narrazioni consolidate, genealogie identitarie, categorie estetiche, geografie di appartenenza».

Come osserva la dottoressa Marilù Faraone Mennella, membro del Comitato Neapolis 2500: «Napoli, città plurale e crocevia di saperi e culture, ha oggi l’opportunità di rileggere criticamente la propria storia, mettendo a fuoco la persistenza di immaginari e disuguaglianze. Il Sole Nero, in questa cornice, diventa parte integrante della riflessione che la città propone su sé stessa in occasione del suo anniversario millenario. Una riflessione non celebrativa, ma consapevole, capace di fare della memoria uno strumento attivo e del passato un terreno di confronto».

Il Prefetto di Napoli e presidente del Comitato Neapolis 2500, Michele Di Bari, aggiunge: «In un momento in cui il Mediterraneo è attraversato da tensioni, migrazioni e sfide complesse, Napoli riafferma il suo ruolo di città-ponte: un luogo di dialogo e confronto con l’Africa contemporanea e la sua diaspora. Crediamo che solo attraverso una profonda conoscenza del passato e una cultura inclusiva, radicata nel rispetto e nel dialogo, si possa costruire una società più equa e aperta, capace di affrontare con coraggio le sfide del presente e del futuro».

Il Sole Nero partecipa alla ridefinizione del ruolo culturale di Napoli nello scenario internazionale, offrendo uno spazio di confronto, consapevolezza e rigenerazione culturale.

La mostra raccoglie in 91 cornici più di 250 opere di 44 artisti e studi fotografici. Tra questi: Omar Said Bakor, N.V. Parek, Malik Sidibé, Mama Casset,Salla Casset, Seydou Keita, Ambroise Ngaimoko, Jean Depara, Sanlé Sory, Studio Venavi, Tidiani Shitou, J.D. Okhai Ojeikere, Mory Bamba,Oumar Ly, Sanou Bakari, Bassirou Sanni, Cornelius Azaglo, Francis Ahehehinnou, Michel Kameni, Mombasa Studio, Adama Kouyaté, Ricardo Rangel, Adeghola Photo, Clement Fumey, Danisco Studio, Ali Maiga, Photo Sedab, Studio Mehomey, Studio Kwanyainchi, K.W. Ambroise,Studio Begbawa, W.K. Jerome, Islam Photo, M.A. Aliou, Maison Osseni, Photo Belami.

La mostra “Il Sole Nero” si potrà visitare tutti I giorni dalle 10 alle 17, chiusa la domenica e nella fascia oraria 13-14. L’accesso alla mostra è gratuito, l’ingresso al Maschio Angioino, invece, è a pagamento.

Per informazioni:

blacktarantella-art.it

Campania resta in piano rientro Sanità, Solombrino: “Governo punisce sud”

“Il Governo Meloni ha deciso che la Campania, nonostante i bilanci in attivo, debba rimanere sotto il piano di rientro sanitario, una scelta che il Movimento Equità Territoriale considera ingiusta e dannosa per i cittadini campani”.
E’ quanto dichiarato da Rossella Solombrino, segretario nazionale del Movimento Equità Territoriale. “Il Governo Meloni ha deciso – continua la nota inviata dal MET – la Campania, nonostante abbia i bilanci in attivo, deve restare punita. Nessuna uscita dal piano di rientro sanitario. Questo significa: niente assunzioni di medici, nessun investimento per migliorare i servizi, cure negate ai cittadini. Questa decisione rappresenta una scelta politica che penalizza ingiustamente la Regione, mentre il Piemonte, con un disavanzo sanitario di oltre 400 milioni di euro, non subisce restrizioni. La Campania, invece, con un avanzo di bilancio di soli 8 milioni, viene punita, mentre le regioni del Nord continuano a ricevere fondi sanitari fino a 800 euro procapite in più, spesso utilizzati per coprire scandali sanitari.
Per la Campania questa decisione significa meno investimenti in assunzioni di medici e infermieri, circa 15.000 posti di lavoro in meno, e più morti evitabili. Come si può pensare di garantire i livelli minimi di assistenza con queste restrizioni? Con le buone intenzioni? La Regione ha fatto la sua parte, ma questa scelta mira esclusivamente a colpire il Governatore De Luca e tutti i campani, incentivando il turismo sanitario che arricchisce le regioni del Nord.
Il Movimento Equità Territoriale continuerà a battersi per un sistema sanitario giusto ed equo, che valorizzi tutte le regioni e garantisca servizi di qualità ai cittadini.