Un piccolo capolavoro di abiezione. Così è considerato il testo, scritto nel 1948 da Robin Maugham, Il servo, portato in scena per il Napoli Teatro Festival da Pierpaolo Sepe e Andrea Renzi.
Il lavoro parte dall’adattamento teatrale che lo stesso scrittore realizzò nel 1958 e si incrocia con le atmosfere del film che negli anni ’60 realizzò Joseph Losey.
Una storia tetra di lotta sociale feroce dove non ci sono vincitori ma solo corpi affamati di qualsiasi piacere e menti sopraffatte dal silenzio delle proprie esistenze, così il regista Pierpaolo Sepe.
La trama è tutta ambientata all’interno di una casa e crea una ragnatela che viene tessuta dal “servo”: Barrett, un domestico che prende servizio nella casa di Tony, ricco avvocato londinese. Inizialmente, “il servo” sembra assolvere con zelo il proprio incarico, ma attraverso ambigui giochi psicologici si arriverà all’inversione dei ruoli servo\padrone.
Ascoltiamo Andrea Renzi ai nostri microfoni.
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