Camorra, colpo al clan Belforte di Marcianise: la Polizia arresta 20 persone nel corso di un blitz

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Dai lavori pubblici, come la costruzione della caserma della Polizia Municipale o della piazza del Municipio, alle opere private, non c’era business edilizio o attività imprenditoriale realizzata tra Caserta ed i Comuni limitrofi che sfuggisse al clan Belforte di Marcianise. E’ quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare che stamattina ha portato in carcere per i reati di estorsione e spaccio di droga aggravati dal metodo mafioso 17 persone, mentre un 18/mo indagato è finito ai domiciliari. I destinatari del provvedimento dovevano già essere arrestati due anni fa ma il Gip di Napoli respinse la richiesta di carcerazione preventiva della Dda. Erano tutti coinvolti nell’ inchiesta denominata “Officina del Crimine”, che nel maggio 2012 portò in carcere altri 20 affiliati al clan Belforte per gli stessi reati. La Procura fece appello al Riesame contro la decisione del Gip, quindi è intervenuta la decisione della Cassazione a favore della Dda ed il fascicolo è tornato qualche mese fa al Riesame, che ha disposto le misure restrittive. Dalle indagini sono emerse decine di estorsioni. A San Nicola la Strada fu costretto a pagare 10 mila euro l’imprenditore impegnato nella costruzione della caserma dei vigili urbani e nella riqualificazione di due centrali piazze cittadine, a Marcianise numerosi venditori ambulanti al mercato comunale hanno sborsato 125 euro a testa per poter restare tranquilli. Hanno pagato il pizzo anche noti imprenditori edili casertani associati a Confindustria. Numerosi anche i titolari di società di installazioni di slot machine ed altri giochi d’ azzardo taglieggiati. A Caserta il gruppo facente capo ai Belforte, molto attivo anche nello spaccio specie di cocaina e crack, era capeggiato da Fulvio Della Ventura (già arrestato due anni fa), figlio del boss Antonio Della Ventura tuttora al 41 bis, e dalla madre Concetta Buonocore, ex dipendente dell’azienda che raccoglie i rifiuti e ritenuta una delle cassiere del clan.