Il timore che la Campania da arancione possa diventare regione rossa per Covid-19 è concreto. L’allarme lo lancia il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris che in collegamento radiofonico con Radio Crc spiega: “A mio avviso da un’analisi puntuale dei dati ci troviamo lì per un’evidente responsabilità politica sul tema sanitario che è drammatico”.
Dai dati dell’ultimo bollettino dell’Unità di Crsisi emerge un quadro in peggioramento. Tocca una percentuale record, il 21,5 per cento, il rapporto tamponi-positivi in Campania. Secondo i dati dell’Unità di crisi, aggiornati alla mezzanotte scorsa, i nuovi positivi sono stati 2.971 (di cui 101 sintomatici) su 13.801 tamponi. Ventiquattro le nuove vittime. L’unica buona notizia è il numero dei guariti, ben 998. Cresce comunque la pressione sul sistema ospedaliero regionale. Sono occupati 227 posti letto di terapia intensiva Covid su 243, quindi sarà necessario attivarne altri (le terapie intensive disponibili complessivamente in Campania sono 580). I letti di degenza occupati sono 1.497 su 1.940 posti attivabili. Un numero assoluto più alto di positivi si è registrato due giorni fa, con 3.860 casi su 21.785 tamponi: in quel caso la percentuale tra totale dei test e cifra dei contagi era stata del 17,7 per cento.
E’ partita oggi l’apertura dei posti letto covid19 nelle cliniche private a Napoli. Alla manifestazione di interesse dell’Asl Napoli 1 hanno risposto alcune strutture e dopo le verifiche è stata approvata la creazione di reparti per i pazienti affetti da coronavirus e che vanno ricoverati in degenza ordinaria. Attivati 40 posti letto alla Casa di Cura Villa Angela che si trova in via Manzoni e 90 posti letto nella clinica Santa Patrizia di Secondigliano. Lo step successivo riguarderà invece l’Hermitage in via Cupa Tozzoli, nella zona del Bosco di Capodimonte, che attiverà 60 posti letto di degenza ordinaria dal 23 novembre.