Covid: in Campania ospedali sempre più in affanno, 200 medici invocano lockdown

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L’epidemia Covid-19 in Italia peggiora e a livello nazionale l’indice di contagio Rt è pari a 1,7. Oramai tutte le Regioni sono classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane.

La Campania, con i 3120 positivi di ieri, resta gialla ma sotto osservazione.

Oggi, infatti, ci sarà un ulteriore confronto tra il presidente della Regione Vincenzo De Luca e il ministro della Salute Roberto Speranza.

Non è escluso che si possa scivolare in zona rossa, benché al momento — dopo lo screening della cabina di regia — la situazione «dell’apparato sanitario — ha riferito il consigliere per la sanità, Enrico Coscioni, componente dell’organismo di valutazione — venga considerata ancora in grado di reggere la classe più leggera in relazione ai contagi e al numero di ricoveri».

Intanto, 200 medici campani in prima linea hanno sottoscritto un appello perché si proceda subito al lockdown, che non piacerà alla cittadinanza, ma che potrebbe alleviare le difficoltà degli ospedali del territorio.

In primis al Cotugno, dove continuano le file all’esterno e al Cardarelli dove, quattro padiglioni sono stati convertiti a strutture Covid, la tensostruttura per gli asintomatici sarà spostata o comunque sarà ritardata l’apertura perché realizzata in pendenza e, ieri, si è registrato lo stop causa guasto del macchinario che processa i tamponi provocando ritardi su ritardi nell’assistenza.

Al momento, i tamponi che dovrebbe essere verificati al Cardarelli vengono trasferiti all’istituto zooprofilattico di Portici. Grave anche la situazione nel Casertano dove 19 sindaci di altrettanti comuni chiedono l’invio dell’esercito per i controlli antiassembramento in strada.