ELEZIONI 2018 / Gli ex Dc trovano spazio nel movimento di Cesa e Fitto “Noi con l’Italia”

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Elezioni 2018, grandi movimenti al centro, tra ex Dc, moderati e fuoriusciti dai grandi partiti. Nasce anche, dalla mente di Lorenzo Cesa e Raffaele Fitto, il movimento “Noi con l’Italia – UDC.

“Noi con Italia-Udc rimette insieme un nucleo di democratici cristiani che portano all’interno de centrodestra i valori dello scudocrociato, che significa essere più concreti possibili a dare risposta agli enormi problemi della gente a cominciare dall’occupazione, del rilancio dell’economia ripartendo dalle pmi agrcole, artigiane e industriali occupandoci seriamente della disoccupazione dei giovani”. Lo ha detto Lorenzo Cesa che apre ufficialmente la sua campagna elettorale a Napoli, visto che è candidato nel proporzionale nel collegio di Nola. L’occasione è la presentazione del libro di Pietro Funaro, ex consigliere comunale a Napoli “Oltre. Democristiani e il ritorno all’onore della politica”, alla quale è presente anche Paolo Cirino Pomicino. Cesa guarda a un prospettiva dei democristiani anche oltre le elezioni del 4 marzo: “Dopo tangentopoli – dice – c’è stata una diaspora dei dc. Io e altri amici abbiamo riaggregato un’area area democratico cristiana nel centrodestra e mi auguro che nel parlamento ci si ritrovi tutti insieme. gli italiani hanno bsogno di persone concrete che sono vicini ai problemi della gente, questa era la democrazia cristiana. E per questo riaggreghiamo l’area, ricordando anche chi ha fatto grande l’Italia, le grandi personalità della Dc”. Sule scelte di altri ex Dc come Pierferdinando Casini, che corre con il Pd, Cesa ha ricorato che “Casini è un mio grande amico ma in tutta Europa i democratici cristiani stanno nel centro destra e nel Partito Popolare Europeo. Noi Italia-Udc è il primo tentativo di riaggregare, sono sicuro che avremo un grande risultato e determinanti per far vincere il centrodestra”.

“Siamo in coalizione con la Lega ma con la nostra peculiarità. Abbiamo opinioni diverse come era nel ’94 quando eravamo alleati con la Lega e portammo i nostri ideali nella coalizione”. Lo ha detto Lorenzo Cesa, leader insieme con Raffaele Fitto di Noi con l’Italia, nel corso di un incontro a Napoli in vista delle elezioni del 4 marzo.

“Noi siamo europeisti – ha spiegato Cesa – inclusivi e per l’accoglienza, ma regolata in maniera ferma”. Cesa individua nel Movimento Cinque Stelle l’avversario da battere: “L’avversario sono i populismi, il fare facili proclami, come i 5 Stelle che inseguono i sondaggi di opinione e fanno promesse irrealizzabili. Noi partiamo dalle piccole cose, dal contrasto alla povertà. Abbiano fasce di povertà enormi in Italia e dobbiamo fare un’azione ricreando lavoro, dando sostegno serio alle piccole e medie imprese, dando un reddito minimo alle fasce deboli perché possano vivere dignitosamente. Non è reddito cittadinanza: una cosa è dire lo diamo a tutti, altro è fare esame attento. Ma soprattutto bisogna uscire dalla crisi attraverso azione concreta sull’ economia, penso al costo del lavoro che in Italia è il 10% più alto, rispetto alle altri paesi europei. Se poi ci sono disagi forti bisogna garantire un minimo reddito”. E nella prospettiva del post voto, Cesa non apre alle larghe intese: “No – dice – abbiamo una coalizione seria, il centrodestra vincerà le elezioni e faremo un governo di centrodestra”. Nella ricostruzione della Dc, Cesa replica anche a chi dice che il Pd sia la nuova Democrazia Cristiana: “Idea assurda – sbotta – basta vedere quello che hanno fatto sul fine vita, sulla procreazione assistita. Siamo due cose diverse e mi dispiace che i democratici cristiani dell’ultima legislatura che erano in maggioranza non abbiano mai avuto il coraggio di alzare la mano in aula e dire una parola a difesa dei valori che sono dietro lo scudocrociato”. Ultimo passaggio sulla scelta di candidarsi in Campania: “Sono stato eletto parlamentare europeo nel Mezzogiorno, ho voluto candidarmi qui e a differenza di tanti altri campani vengo spesso qui e conosco la realtà campana e di tutto il Mezzogiorno. Ho preferito candidarmi a Nola piuttosto che andare a Imperia come era previsto che facessi. E’ stata una mia scelta venire in Campania, capire i problemi della gente del Nolano e mettermi a loro disposizione”.