ELEZIONI / M5S a valanga a Napoli e in Campania, crolla il Partito Democratico, Forza Italia secondo partito

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È boom M5S a Napoli e in Campania quello che emerge all’indomani del voto per il rinnovo di Camera e Senato. I grillini hanno ottenuto alla Camera il 52,4% conquistando tutti i collegi uninominali e risultando primo partito in ogni quartiere, raggiungendo anche il 60% nelle periferie. Come a Barra con il 65,3%, Scampia (65,2%), Pianura (61%) e Secondigliano (60,3%). Secondo partito è Forza Italia, con il 16,4%; tracollo Pd fermo al 14,6%. I dem hanno retto solo nei quartieri “bene”: primo fra tutti Chiaia con 27,1%, Vomero (25,5%), a Posillipo (24,4%) e all’Arenella (21,5%).

Nel disastro del Pd a Napoli perde anche Paolo Siani, ma il pediatra del Vomero è l’unico che riesce a salvare la faccia, arrivando secondo nel suo collegio uninominale. Siani, che sarà comunque eletto come capolista nel listino proporzionale, era stato scelto dal segretario nazionale Renzi come simbolo del civismo a cui il Pd sembrava voler aprire. Alla fine non è riuscito a portare al Partito Democratico uno dei pochi collegi che sembravano contendibili in Campania: il fratello del giornalista del Mattino Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra, ha chiuso nel collegio San Carlo all’Arena, che comprende anche il Vomero, al 21,56% con 25.492 voti, 3.849 in più rispetto al Pd, che ne ha presi 21.643. I quasi quattromila elettori che hanno barrato il nome di Siani e non il simbolo del Pd gli hanno permesso di arrivare secondo, davanti alla candidata del centrodestra Giuseppina Sorvillo (20.96% con 24.781 voti). Entrambi, però, sono lontani anni luce dalla vincitrice del collegio, Doriana Sarli, la veterinaria attivista del meetup dal 2007, che vince il seggio con il 48,01%. Siani è anche l’unico, insieme a Marco Rossi Doria, che a Napoli riesce ad arrivare sopra il 20%. Il maestro di strada, presentato dal Pd per il suo impegno civico anche se aveva già ricoperto il ruolo di sottosegretario all’istruzione, ha infatti raccolto il 21,12%. Rossi Doria è però arrivato terzo nel collegio San Lorenzo, vinto dal pentastellato Raffaele Bruno con il 43% davanti all’ex assessore regionale Caterina Miraglia con il 26,71%.

ELETTO CANDIDATO MASSONE – Diffidato dall’uso del simbolo, perché “massone”, l’avvocato Catello Vitiello, è stato eletto alla Camera nel collegio di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Il “caso” del candidato con un passato in massoneria era esploso l’11 febbraio scorso. In quella occasione, il Movimento diffidò Vitiello dall’uso del simbolo. Fin dalle prime battute. l’avvocato di Castellammare aveva precisato che, in caso di elezione, non si sarebbe dimesso. Sempre Vitiello aveva evidenziato che la sua appartenenza alla massoneria riguardava il passato. Vitiello ha riportato il 46,6% delle preferenze, con 60.324 voti, battendo la candidata di Forza Italia Annalisa Vessella Pisacane, ferma al 30,9%.

BATTESIMO COMPLICATO PER IL “ROSATELLUM” – Alle operazioni di voto, rallentate ieri dal tagliando antifrode, sta facendo seguito il laborioso spoglio delle schede. E c’è un seggio a Marino (Roma) – l’unico in tutta Italia – che non ha ancora comunicato il dato sui votanti. Cosa che impedisce il riparto dei voti per il plurinominale a livello nazionale. AFFLUENZA AL 73% – Non c’è stato il temuto crollo dell’affluenza. Ha votato il 73,01% degli elettori al Senato e il 72,91% alla Camera, circa due punti in meno delle precedenti politiche del 2013, quando però si votò in due giornate. E’ il Veneto la regione al top per partecipazione alle consultazioni: 78,85% al Senato e 78,72% alla Camera. La Sicilia è invece il fanalino di coda (62,99 al Senato e 62,72% alla Camera). Come da tradizione, al Sud c’è stata la più alta quota di astensione: dopo la Sicilia ci sono Calabria (63,54% al Senato e 63,65 alla Camera) e Sardegna (65,83% al Senato e 65,40% alla Camera). Mentre nelle regioni del Centro-Nord c’è stata la maggiore affluenza: dopo il Veneto, ci sono Emilia Romagna (78,30% al Senato e 78,26% alla Camera) e Umbria (77,96% al Senato e 78,23% alla Camera). SPOGLIO A RILENTO – Oltre 12 ore dopo la conclusione delle operazioni di voto è ancora in corso lo spoglio delle schede per l’uninominale: 57.804 su 61.401 le sezioni scrutinate alla Camera, mentre sono stati chiusi 112 collegi uninominali su 231, in base ai dati del Viminale. Anche al Senato mancano circa 4mila sezioni e sono stati chiusi 51 collegi uninominali su 115. IL CASO MARINO – A Marino uno degli scrutatori si è sentito male e il presidente ha chiuso il seggio ed è andato via senza comunicare nemmeno il numero dei votanti. La prefettura di Roma è intervenuta sul Comune sollecitandolo a ricostituire il seggio. Il sindaco lo ha fatto e nel giro di due-tre ore, ha assicurato, “contiamo di completare lo spoglio delle schede. Per il dato sull’affluenza forse faremo anche prima”. CIRCOSCRIZIONE ESTERO, UN TERZO SCHEDE SCRUTINATE – Dopo i problemi di ieri a Castelnuovo di Porto (Roma), dove si trova il Centro Polifunzionale della Protezione Civile dove hanno sede i 700 seggi che compongono la Circoscrizione Esteri, è stato concluso lo scrutinio di circa un terzo delle schede usate dagli italiani residenti all’estero per il voto per corrispondenza.