Non lo dite ai criticoni, ma il Napoli di Gattuso inanella la terza vittoria consecutiva in campionato, doma la Roma e si mette sulla corsia di sorprasso in classifica. Non lo raccontate ai livorosi che Mertens è tornato, non solo per la doppietta rifilata ai giallorossi (133 in totale e la voglia di farne tanti altri) e che Osihmen scalpita per azzannare il campionato. E magari non fategli notare che con la rosa al completto questa squadra ha numeri da primato.
Strana la vita dell’allenatore del Napoli, amato dai suoi calciatori, simbolo di volontà e determinazione, divenuto indigesto a una parte della critica che ha trovato una sponda nella società. Il Tweett nel cuore della notte, 3 ore dopo la fine della partita, firmato da De Laurentiis, è quanto meno beffardo. Certo non sgradito, visto che il precedente era del 2 febbraio e ipotizzava epurazioni, quindi non proprio tranquillizzante.
Nel mare tempestoso di un campionato sferzato dal Covid, afflitto da un calendario impossibile, che incide fortemente sui muscoli e le articolazioni degli atleti, il vascello azzurro è riuscito a rispiegare le vele. L’uscita dal gorgo dell’Europa League e abbandonata la rotta della Coppa Italia, ora la prua è decisamente orientata alla conquista di un posto in Champions League.
Quattro gli alberi maestri a cui Gattuso ha assicurato i suoi spinnaker: il portiere (Ospina), il difensore centrale (Koulibaly), il mediano (Demme), l’attaccante (Insigne). Per strambare è sicuro di Zielinsky e Politano, ma aspetta Lozano, Oshimen e l’onda giusta.
Recita un vecchio adagio che con il mare calmo ogni soggetto seppur dotato di modesta intellettiva è marinaio, solo quando il cielo si fa scuro, quando infuria la bufera e le cime stridono, si comprende chi ha la capacità di tenere la barra dritta e il timone saldo.
E allora mister, cazza la randa e buon vento…