Il Sinodo della Chiesa di Napoli fa tappa al Seminario di Capodimonte

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Il cammino sinodale della Chiesa di Napoli fa tappa al Seminario di Capodimonte. Nel percorso di confronto sui temi che impegnano lazione pastorale della Diocesi, si è svolta la riunione che ha analizzato i contributi ad alcuni documenti riguardanti, in particolare, il laicato e la famiglia.
I lavori aperti dal Pro-Vicario Generale della Curia, monsignor Gennaro Marino, delegato per il XXXI Sinodo della Chiesa di Napoli, i cui riveste il ruolo di Segretario generale, insieme con il Vicario generale, monsignor Gaetano Castello.

Don Alessio Mallardo, presbitero secolare diocesano componente della segreteria del Sinodo, ha evidenziato nel merito l’ordine del giorno: “Questa giornata che ci ha consentito di raccogliere tutte le considerazioni che i circoli minori del Sinodo, dei padri sinodali, che le assemblee decanali, avevano raccolto nei mesi precedenti, che sono confluite in alcune proposte di modifica dei documenti già analizzati nei mesi precedenti”.

Proprio l’Arcivescovo Battaglia, in un documento di indirizzo aveva evidenziato la modalità collegiale dei lavori sinodali: “Tale scelta – aveva scritto l’Arcivescovo Metropolita – consente di fare i conti con le diverse resistenze allo stile sinodale che minacciano l’essenza stessa del nostro essere Chiesa. Questo stile richiede un continuo tempo di conversione,
perché se davvero al centro c’è l’ascolto, non c’è ascolto autentico senza conversione e non c’è conversione sincera senza ascolto. In tal senso, promuovere una fase sinodale a livello decanale non solo è utile, ma è necessario e urgente, perché si inserisce in quello stile di prossimità e di ascolto che diventa riconoscimento non solo della vulnerabilità, ma anche delle tante risorse, spesso nascoste o adombrate da protagonismi o campanilismi vari”.

(Interviste nel video allegato)