La campagna irriverente della SpotlightAdv: banane e piselli giganti sui tetti di Napoli

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Una banana gigante che svetta da un casco (di frutti…), un pisello gigante che si impone sui compagni di… baccello: queste le immagini che campeggiano su maximanifesti montati sui tetti di Napoli da qualche giorno associate a una frase inequivocabile: “Grande è meglio!”. E’ la nuova campagna di comunicazione ideata da un giovane imprenditore napoletano che ha voluto usare l’arma dell’ironia e dell’elegante “doppio senso” per promuovere la sua azienda, leader nel settore della cartellonistica outdoor.
Una scelta, quella del fondatore della “SpotlightAdvertising srl” Alessandro Crasta, che nasce anche dalla volontà, in un periodo di profonda crisi come questo, di invertire la tendenza e di puntare ad una rinascita del concetto di pubblicità su grandi formati: “Siamo particolarmente fieri – spiega Crasta, socio fondatore e unico responsabile commerciale della società – del nostro lavoro, sempre attento al difficile equilibrio tra avanguardia tecnologica e rispetto dell’ambiente. Ora che sono tornato a occuparmene in prima persona, l’obiettivo che perseguo è quello di mantenere e rafforzare sempre più la riconosciuta leadership di mercato della mia azienda, secondo un rigoroso modus operandi, fatto di regole condivise e attenzione ad ogni dettaglio”.
Il concetto di grande è meglio nasce dall’idea di valorizzazione, in modo immediato, il concetto di “grandezza” , per troppo tempo mortificato dall’idea che “minimal” ed “essenzialità” fossero canoni estetici assoluti. Un concetto necessario per mettere in evidenza l’efficacia della fruizione di immagini e messaggi pubblicitari di grande formato.
“Quello delle affissioni è un settore complesso – conclude Crasta -, capace di dare lavoro a numerose figure professionali, mantenendo attivo un indotto che coinvolge diversi settori. Nel privato con notevoli vantaggi per la collettività, sia sul piano ambientale, che vede rispettato l’arredo urbano, che economico, grazie agli affitti corrisposti, ma anche nel pubblico, attraverso il pagamento di tributi per le concessioni ai Comuni.