L’appello di Uckmar a Renzi: metta mano alla riforma fiscale

All’Ordine dei commercialisti di Napoli la quindicesima edizione di “Spring in Naples”

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NAPOLI – “La normativa fiscale italiana è confusa e sconclusionata. È così negativa che secondo la classifica del World Bank l’Italia è classificata al 137 esimo posto su 183 Stati esaminati, quindi dietro molti Paesi del terzo mondo. Bisogna mettere mano al testo. Noi abbiamo raccolto i professori di diritto, disposto un testo unico che è stato approvato dal Cnel che ne ha fatto proposta di legge, ma tutto è rimasto in un cassetto. Di recente ho scritto al Presidente del Consiglio Renzi sulle amare esperienze degli studiosi di diritto tributario, dopo 10 giorni a Palazzo Chigi ci sono stati due incontri con poco contenuto, è tutto in mano a persone che hanno poche esperienze di diritto. Ormai sono passati quasi vent’anni da quando non abbiamo più un giurista come ministro delle Finanze, ma queste sono cose che si risolvono con studio ed attenzione, non con le parole”. Lo ha detto Victor Uckmar, professore emerito all’Università di Genova ed economista di fama internazionale, aprendo all’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli la quindicesima edizione di “Spring in Naples”, il simposio di fiscalità internazionale ed europea intitolato quest’anno “Il contraddittorio e l’adempimento collaborativo tra diritto europeo e normativa interna”.
“I commercialisti gridano a voce alta che è necessario abbassare le aliquote nazionali e locali – ha evidenziato Vincenzo Moretta, presidente Odcec Napoli – Ancora oggi troppe famiglie non riescono ad avere un reddito sufficiente, registrando un innalzamento della soglia di povertà, abbiamo bisogno di fatti concreti e non solo di promesse: siamo pronti ad offrire il nostro contributo alle istituzioni per trovare le soluzioni migliori ed operare le scelte che favoriscano la crescita dell’economia”.
Gerardo Longobardi, numero uno dei commercialisti italiani, ha evidenziato: “La diminuzione della tassazione è stata quasi impercettibile. Il rapporto tra tasse, fisco e contribuente deve modificarsi: occorre essere più vicini alle ragioni dei contribuenti, molto è stato fatto ma tanto altro resta da fare. Bisogna cambiare verso”.
Salvatore Tramontano, presidente Fondazione Odcec Napoli, ha evidenziato: “In Italia stiamo attraversando un periodo particolare nel rapporto tra fisco e contribuenti, che dovrebbe essere di maggiore collaborazione. L’amministrazione finanziaria dovrebbe creare le condizioni affinché i contribuenti possano pagare un ammontare di imposte equo in relazione alle attività che svolgono, come già accade in altri Paesi”.
Per Filippo Maria Invitti, Fondazione Nazionale Commercialisti, “una delle possibilità per abbattere il meccanismo dell’evasione fiscale potrebbe essere la contrapposizione degli interessi. Il Paese deve guardare avanti, siamo impegnati ad accompagnare le aziende italiane al rilancio sul mercati internazionali per dare un contributo alla ripresa economica”.
Nel corso della giornata si sono susseguiti gli interventi di Giovanni Gerardo Parente e Luigi Mandolesi, consiglieri nazionali commercialisti; Mario Nussi, presidente Aipdt; Achille Coppola, segretario nazionale dei commercialisti; Francesco Tesauro, Università Studi di Milano Bicocca; Alessandro Giovannini, Università di Siena; Lucio Di Nosse, Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria; Clelia Buccico, Seconda Università degli Studi di Napoli; Giuseppe Corasaniti, Università degli Studi di Brescia; Pietro Boria, Università La Sapienza di Roma; Paola Coppola, Università Federico II di Napoli; Pasquale Saggese, Presidente Commissione Fiscalità Odcec Napoli; Immacolata Vasaturo, Consigliere Odcec Napoli; Raffaele Perrone Capano, Università Federico II; Valerio Ficari, Università di Sassari; Anna Luigia Cazzato, Direzione Centrale Agenzia delle Entrate; Gianluigi Bizioli, Università di Bergamo; Stefano Ducceschi, Consigliere Fondazione Odcec Napoli; Giuseppe Melis, Università Luiss; Roberto Cordeiro Guerra, Università degli Studi di Firenze; Pietro Selicato, Università La Sapienza; Fabrizio Amatucci, segretario Aipdt – Seconda Università degli Studi di Napoli.