Le lacrime degli amici e della gente comune ai funerali di Pietro: arrestato il padre dell’assassino

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Oltre 1500 persone, tra lacrime e rabbia, hanno partecipato ai funerali di Pietro Spineto, il ragazzo di 19 anni morto sabato sera in uno stabile di vico Bufale al culmine di un tragico “gioco” ucciso dall’amico del cuore (accusato di omicidio colposo). Una tragedia per la quale è stato arrestato ieri sera il padre del minorenne.
Dura l’omelia del parroco della basilica di Santa Croce, don Giosuè Lombardo, che ha rimarcato “come al Sud si senta l’assenza dello Stato” e come sia alto “il numero di giovani senza lavoro”. “Non per questo – ha proseguito – Pietro si era perso. Lo conoscevo bene, frequentava il nostro oratorio”. All’uscita del feretro volo di palloncini bianchi e lunghi applausi.
E ieri sera una fiaccolata ha voluto testimoniare il dolore per la scomparsa di questo giovanissimo. Poche ore prima era finita in cella la fuga di Armando Gaudino, padre del minorenne accusato dell’omicidio di Pietro Spineto. L’uomo – che è stato prelevato in casa dagli uomini del commissariato di Polizia guidato dal primo dirigente Davide Della Cioppa, che lo cercavano da domenica scorsa quando si era reso irreperibile – ha fatto trovare la pistola che sarebbe stata usata dai due ragazzi nel tragico “gioco”. L’arma, sparita prima dell’arrivo delle forze dell’ordine sabato sera, era stata occultata all’interno di una scuola elementare. Trattenuto a lungo negli uffici del commissariato, l’uomo – già noto alle forze dell’ordine che lo ritengono “contiguo” al clan di camorra Falanga – è stato arrestato in serata con l’accusa di detenzione e porto abusivo di arma da fuoco clandestina ed è stato trasferito nel carcere di Poggioreale.