venerdì, Aprile 19, 2024
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Mafia, trent’anni fa l’arresto del superboss Totò Riina

Mafia, trent’anni fa l’arresto del superboss Totò Riina

L’arresto del boss corleonese Totò Riina, avvenuto trent’anni fa a Palermo, rappresenta un passo importante nella lotta dello Stato contro Cosa Nostra che aveva colpito duramente nel 1992 con le stragi dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Lo ricorda il ministro della Difesa, Guido Crosetto in un twitter.

Il 15 gennaio 1993, i carabinieri intercettarono l’auto del capomafia appena uscita dal residence di via Bernini in cui viveva da tempo con la famiglia.

L’ARRESTO GRAZIE ANCHE AL PENTIMENTO DI BALDASSARE DI MAGGIO

L’operazione condotta dal gruppo guidato dal capitano Ultimo e con il contributo del pentito Baldassare Di Maggio, permise di riconoscere e fermare Salvatore Biondino e Totò Riina a bordo di una Citroen ZX.

ANCORA OSCURA LA VICENDA DELLA MANCATA PERQUISIZIONE DEL COVO DI VIA BERNINI

Tuttavia, l’operazione non fu priva di polemiche: la mancata perquisizione del covo di via Bernini, avvenuta solo alcuni giorni dopo l’arresto, sfociò in una rovente polemica tra la Procura ei carabinieri e in un processo concluso con l’assoluzione del vicecomandante del Ros Mario Mori e del colonnello Sergio De Caprio, alias capitano Ultimo, dall’accusa di favoreggiamento a Cosa Nostra.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha espresso la sua gratitudine per l’impegno dell’arma e della Difesa a tutela di legalità e giustizia.

Totò Riina è rimasto in carcere fino alla sua morte avvenuta il 17 novembre 2017, senza mai fare ammissioni per i suoi crimini.

 

 

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