Non era ancora stato inaugurato, che già in città scoppiava la polemica sul messaggio che il murale, dedicato a un giovane rapinatore deceduto per mano di un carabiniere in borghese, potesse mandare ai giovani di Napoli.
Ed eccolo il dipinto delle polemiche, in piazza Parrocchielle, nei quartieri Spagnoli.
Per realizzarlo e’ stata promossa una colletta nel quartiere che ha portato alla raccolta di 2000 euro.
Alle polemiche risponde così il padre di Ugo Russo, 15 anni, colpito la notte del 1 marzo scorso da uno o più proiettili esplosi dall’arma del militare fuori servizio, che aveva poco prima subito il tentativo di rapina ad opera del ragazzo e di un complice di 17 anni, poi affidato a una comunità di recupero.
Il murale si trova a pochi passi dalla casa di Ugo Russo.
Di quella notte, dinamica e risultati dell’autopsia, racconta Vincenzo Russo, non si è saputo ancora nulla .
All’inaugurazione del murale, realizzato da Leticia Mandragora, erano presenti anche gli attivisti del comitato verità e giustizia per Ugo e il padre di davide Bifolco, ucciso da un carabiniere in servizio nel rione Traiano la notte tra il 4 e il 5 settembre del 2014.
Tra i critici il consigliere regionale della Campania, Francesco Borrelli: “Oggi viene inaugurato il murale realizzato a quanto risulta senza alcuna autorizzazione ai Quartieri Spagnoli dedicato ad Ugo Russo, il 15enne ucciso mentre tentava di rapinare un carabiniere fuori servizio. Era presente, addirittura, un esponente della Municipalità, nonostante dal Comune sia stato dichiarato di non aver concesso alcun permesso. Perché allora nessuno è intervenuto nonostante le nostre denunce e segnalazioni? Perché si è permessa questa cerimonia? Perché, in questa città, consentiamo ai prepotenti di agire come vogliono, nell’arroganza più totale”?