NTFI2020, Antonio Mocciola racconta “L’isola degli invertiti”

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Per la sezione Osservatorio, l’omosessualità durante il fascismo raccontata e documentata ne L’isola degli invertiti di Antonio Mocciola per la regia di Marco Prato. Nell’ambito della tredicesima edizione del Napoli Teatro Festival Italia, diretta da Ruggero Cappuccio, realizzata con il sostegno della Regione Campania e organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival, rappresentazione organizzata nella sezione Osservatorio, all’interno del Giardino Romantico di Palazzo Reale. E’ andata in scena in prima assoluta L’isola degli invertiti, di Antonio Mocciola per la regia di Marco Prato. Interpreti Diego Sommaripa, Tommaso Arnaldi, Francesco Giannotti. Negli anni ’30 partì, su ordine del Partito Nazionale Fascista, ma anche per iniziativa di alcune questure locali, una spietata caccia all’omosessuale, vero o presunto. In un’isoletta delle Tremiti, dal 1938, vennero confinati per “attentato alla dignità della razza” centinaia di omosessuali. Un ghetto di Stato rimosso dalla memoria collettiva, la cui storia torna ora alla luce con uno spettacolo senza filtri scritto da Antonio Mocciola, basato su ricerche inedite e di sconvolgente portata emotiva. Protagonisti sono un feroce questore e due personalità opposte: fascista convinto, padre di due figli, represso e violento l’uno, e sarto esuberante, gioviale, risolto nei propri gusti e felicemente effeminato l’altro. I loro destini si intrecciano sullo sfondo di una Italia allo sbando, complice e vittima di una dittatura sull’orlo dell’abisso.