Ordigni bellici della II Guerra Mondiale fatti esplodere al largo di Capaccio

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Ordigni bellici della II Guerra Mondiali fatti esplodere al largo di Capaccio. E’ l’esito dell’operazione condotta dalla Marina Militare con la Guardia Costiera di Agropoli, nelle acque antistante la zona di Capacccio Paestum. Le indagini sono state coordinate dal comandante Giulio Cimmino.
Nei giorni scorsi erano entrati in azione i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (G.O.S.) del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (Comsubin). Avevano effettuato un sopralluogo a seguito di una segnalazione della presenza in zona di un relitto di un mezzo da sbarco affondato. Il mezzo molto probabilmente era finito in mare nel corso delle operazioni che, il 9 settembre del 1943, videro le truppe Alleate sbarcare su quel litorale per poi marciare alla volta di Napoli. Gli operatori subacquei della Marina Militare, nel corso di una immersione, hanno rinvenuto un relitto di un mezzo da sbarco statunitense con a bordo diverse casse di munizioni di vario tipo e numerosi rotoli di miccia. Ieri le operazioni di brillamento e messa in sicurezza. In mare gli uomini del comandante Gianfranco Tommasi, capo reparto subacquei palombari napoli.