Orrore al Parco Verde di Caivano, due cuginette violentate dal branco

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L’orrore si ripete nel Parco Verde di Caivano, periferia degradata e abbandonata già teatro di terribili fatti di cronaca. Due cuginette di appena 13 anni sarebbero state abusate e violentate da un branco di loro coetanei in un capannone abbandonato. I fatti risalgono al mese di luglio, la conseguente denuncia dei genitori ai primi giorni di agosto. Nella gang un solo maggiorente, un ragazzo di 19 anni, amico di una delle due, che sarebbe stato il regista dello stupro di gruppo attualmente rinchiuso nel carcere di Poggioreale. Eppure, nonostante la violenza, solo la confidenza fatta al fratello maggiore, da una delle due vittime, ha spinto le famiglie a denunciare.

LE VITTIME IN UNA CASA FAMIGLIA

Il Tribunale per i minorenni ha confermato la decisione di allontanare le due giovani vittime dal contesto familiare a affidarle a una casa famiglia. Durante le indagini, per verificare l’accaduto, i giudici hanno preso questa decisione consapevoli della realtà in cui hanno vissuto. I giudici sostengono che le piccole “erano e sono esposte nell’ambiente familiare a grave pregiudizio e pericolo per l’incolumità psico-fisica. Emerge dagli atti che sono state vittime di gravi abusi sessuali da parte di un gruppo di coetanei”.
Le due cuginette sono state visitate dai medici dell’ospedale Santobono e dell’Ospedale Cardarelli che hanno confermato gli abusi.

LA DIFESA DELLE VITTIME

La difesa delle vittime è stata affidata dai genitori agli avvocati napoletani Angelo Pisani, Antonella Esposito e Clara Niola. Esposito è esperta nella tutela dei minori. Pisani ha raccontato al quotidiano “Il Mattino” la dinamica ed ha anche evidenziato che la scelta di allontanare le piccole dalle famiglie legittime “aggiunge anche il dolore del distacco”. Eppure considerato il contesto appare impossibile immaginare che le giovaissime vittime possano rimanere al Parco Verde. Il parco degli orrore, che nel 2014 rivelà al mondo la terribile storia di Fortuna Loffredo, la piccola di 6 anni abusata dal suo aguzzino e scaraventata al suolo dall’ottavo piano. Le indagini e il processo hanno evidenziato l’omertà di questo antro dantesco, abitato da 6mila persone, oggi considerata la piazza di spaccio più grande d’Europa. Un luogo già definito l’inferno dei bambini.